venerdì 29 agosto 2008

Lecce: Agnelli al Sorrento, Cottafava è della Triestina

Il Lecce ha girato il giovane centrocampista Agnelli (reduce dal prestito al Benevento) al Sorrento, che ha ingaggiato anche La Vista (nell'ultima stagione in forza al Perugia. Il difensore Cottafava si è invece accordato con la Triestina, che ha tesserato i giovani Papa (Inter) e Tonizzo (Palmanova) in attesa di sferrare l'assalto decisivo a Sgrigna del Vicenza.

Fonte: it.eurosport.yahoo.com

Rubare rame

Furti rame: una tonnellata rubata in deposito del Vercellese
Stoccati a Ghislarengo, erano di una ditta di Palmanova di Udine
(ANSA) - VERCELLI, 29 AGO - I carabinieri hanno recuperato una tonnellata di cavi di rame. Erano di proprieta' di un'azienda di Palmanova (Udine) e stoccati in un deposito a Ghislarengo (Vercelli). Si trovavano chiusi nel baule di una vettura nel campo nomadi. Ripuliti dalle guaine di gomma, con ogni probabilita' gia' erano pronti per essere rivenduti. I carabinieri li hanno restituiti ai titolari udinesi della ditta, e hanno denunciato per ricettazione due rom.(ANSA).

Fonte: ansa.it

martedì 26 agosto 2008

Palmanova e l'A4

A4, grave un’altra bimba:
occhi puntati sui guard-rail

Viaggiava in un furgone uscito di strada a 2 chilometri dal punto in cui il giorno prima era morta la piccola Dominique
di Maddalena Rebecca

TRIESTE I tecnici di Autovie Venete l'hanno classificata come «strada dolce». Definizione rassicurante che si usa per indicare le zone ritenute sostanzialmente non rischiose per chi si mette alla guida. Eppure le cronache delle ultime ore sembrano dimostrare tutto il contrario. La carreggiata est dell'A4, nel tratto che precede il casello di Palmanova, pericolosa pare esserlo davvero.

Nel giro di 24 ore, la corsia che da Venezia conduce a Trieste è stata teatro di due incidenti gravi. Il primo è avvenuto domenica pomeriggio all'altezza dell'Outlet Village, nel comune di Aiello. Il secondo, appena due chilometri prima, si è verificato ieri mattina all'altezza di Bagnaria Arsa. Entrambi hanno coinvolto passeggeri giovanissimi: Dominique Franchi, 4 anni, morta a Cattinara otto ore dopo l'uscita di strada della Golf guidata dal nonno. E una bimba romena di cinque anni che appunto, ieri mattina, viaggiava assieme a sette adulti a bordo di un furgoncino Volkswagen con rimorchio al seguito, finito come la Golf nel fossato che costeggia l'autostrada. Le sue condizioni appaiono serie. Trasportata a bordo dell'elisoccorso inizialmente all'ospedale di Palmanova, la piccola è stata poi trasferita al nosocomio di Udine per ulteriori accertamenti.

Ma, oltre alla tenera età delle bimbe coinvolte, c'è un altro elemento che accomuna i due incidenti. Tanto nel Comune di Aiello quanto in quello di Bagnaria Arsa, la corsia di destra dell'A4 non è protetta dal guard-rail. Una scelta che non dipende da negligenza o incuria, ma è il risultato di una rigorosa osservanza delle norme che disciplinano gli interventi di sicurezza stradale. La legge infatti, spiegano i tecnici di Autovie Venete, non prevede l'obbligatorietà di utilizzare le barriere protettive nei tratti di «strada dolce».

Difficile ora dire se la presenza del guard-rail avrebbe potuto evitare la morte della piccola Dominique o scongiurare il ricovero della bimba romena. Nessuno, nè tra gli esperti di Autovie nè tra gli agenti della Polstrada, i primi ad intervenire sul luogo dei due incidenti, azzarda considerazioni di questo tipo. Ma è legittimo pensare che, forse, le barriere avrebbero potuto ridurre la velocità al momento dell'uscita di strada ed evitare quindi che l'auto e il furgoncino finissero nel canale.

Per questo c'è già chi spera che i due schianti ravvicinati avvenuti nel rettilineo che precede il casello di Palmanova, anzichè esser archiviati come incidenti di percorso, possano innescare un dibattito generale sulla sicurezza in A4, come già accaduto tre settimane fa dopo la tragedia di Cessalto. Per quell'episodio, costato la vita a sette persone travolte dalla folle corsa del tir polacco, tre referenti di Autovie Venete e cinque della Autotrasporti spa di Tombolo sono indagati con l'accusa di omicidio colposo dalla Procura di Treviso. Anche qui, sotto accusa la presunta inadeguatezza, e quindi l'inutilità dei guard-rail. L'iscrizione di dirigenti e quadri di Autovie, infatti, sarebbe collegata principalmente al tratto di barriera sequestrato dagli inquirenti. Una struttura che, secondo alcuni consulenti nominati dalla Procura, non sarebbe stata minimamente in grado di reggere l'urto del camion guidato dall'autotrasportatore polacco.

Adeguatezza o meno delle barriere protettive, resta il dramma di un'autostrada funestata da troppi incidenti. L'ultimo è avvenuto ieri mattina, attorno alle 10.30 a Bagnaria Arsa. In quel momento un furgoncino polacco Volkswagen con carrello tenda al traino è improvvisamente uscito dalla carreggiata, finendo nel fossato. All'origine dello schianto, secondo i primi rilievi, un malore o un attimo di distrazione del conducente, un cittadino originario della Romania, così come le altre sette persone a bordo, tutte praticamente illese ad eccezione della più piccola, la bimba di cinque anni ora in ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Udine.

Conseguenze lievi per gli adulti e drammatiche per la passeggera più fragile, anche nello schianto avvenuto appena ventiquattr'ore prima ad Aiello. A seguito dell'uscita di strada della macchina guidata dal nonno di 78 anni Paolo Murnig, la piccola Dominique, che viaggiava seduta sul seggiolino fissato al sedile posteriore della Golf. ha subito un violentissimo trauma toracico. Trauma provocato verosimilmente dal peso dell'auto che ha finito per ribaltarsi su se stessa e, forse dallo schiacciamento del tettuccio. Per lei, nonostante l'intervento tempestivo dell'elisoccorso e il trasferimento in emergenza a Cattinara, non c'è stato nulla da fare. La bimba è spirata attorno alle 21 nel reparto di rianimazione dell'ospedale triestino.

Fonte: ilpiccolo.repubblica.it

domenica 24 agosto 2008

ERA ORA!

PALMANOVA La registrazione all’ufficio brevetti della Camera di commercio per evitare abusi pubblicitari
Stella a nove punte, chiesto il copyright
Mozione del Pd in Consiglio per richiedere la tutela del simbolo dell’antica città fortezza

Una singolare iniziativa è stata suggerita, tramite una mozione che verrà discussa nella prossima tornata del consiglio comunale, dai rappresentanti del Partito Democratico, Rosario Di Maggio e Benito Ottomeni. Si tratta di trasformare il caratteristico simbolo stellare della città-fortezza in un vero e proprio marchio con tanto di copyright impedendo che venga "sfruttato" impropriamente da ditte e centri commerciali. In ordine di tempo e stato l'outlet di Aiello l'ultimo a usare l'originale disegno della pianta palmarina, ma numerosissimi sono gli imprenditori che hanno adottato la celeberrima "stella a nove punte" come simbolo per le loro aziende. Così i due consiglieri comunali hanno sottoposto al sindaco, Federico Cressati, un documento nel quale si stabilisce la tutela dell'emblema della città da un uso non autorizzato, non controllato e non disciplinato, sulla falsariga di quanto già fatto da altre amministrazioni comunali con in prima fila Firenze che ha messo sotto tutela il caratteristico giglio espressione della città. La proposta è di registrare il classico simbolo a forma di stella presso l'ufficio brevetti della camera di commercio bloccando così ogni tentativo di abuso e uso commerciale non autorizzato.In secondo luogo si tratta di associare il logo ad una certificazione di garanzia per ogni documento o attività patrocinata dall'amministrazione cittadina. In questo caso il consiglio comunale diventerebbe l'organo preposto all'esame delle domande e al rilascio delle necessarie autorizzazioni. Infine si consiglia di stabilire un regolamento per l'impiego del simbolo, completo di sanzioni per chiunque lo utilizzi senza la dovuta autorizzazione. Se la mozione verrà accolta si introdurrà un sistema di salvaguardia dell'immagine palmarina che potrebbe portare, fra l'altro, anche sostanziosi contributi finanziari nelle esauste casse comunali.Una risorsa dunque che viene da lontano, dal 1593 allorchè i Padri fondatori venuti da Venezia disegnarono la forma della nuova fortezza.Mauro Mazzilli

martedì 19 agosto 2008

OKKKKKKKKKKKKKKKKKKKK!

LA TERZA CORSIA NON BASTA

LA SOLUZIONE È SUI BINARI

di ROBERTO MORELLI
La terza corsia sull'A4? Facciamone quattro, che diamine. O magari cinque o sei. Non ci sarà limite alle corsie necessarie sulle nostre autostrade, finché rimarranno di fatto l'unico mezzo praticabile per le merci e le persone, nonostante le code e i pericoli mai così evidenti come in questi giorni. La terza corsia da San Donà a Villesse è indispensabile quanto urgente, e il fatto che Renzo Tondo se ne assuma da commissario la responsabilità, esponendo ruolo e faccia, è una garanzia sui tempi. Tempi che saranno meno estenuanti (di meglio non osiamo, visto che si discute di sei o sette anni). Di più: proprio la lungaggine dell'iter dovrebbe suggerire la progettazione della corsia aggiuntiva anche da Villesse a Trieste, a suo tempo scartata.

Altrimenti rischiamo che tra sei anni l'imbuto si sposti solo un po' più in là, e che Trieste venga aggirata dall'asse di traffico diretto a Est: ciò che danneggerebbe di certo Fernetti e probabilmente il porto, che a Fernetti costituirà una base importante. Ma non basterà mai: non una, non due corsie in più, a fronte di una crescita di veicoli in transito che ha già reso vecchie le stime di qualche anno fa. I volumi previsti per il 2020 saranno raggiunti nel 2015, se non prima. I 140mila veicoli giornalieri che oggi si incolonnano a Mestre diventeranno 200mila tra qualche anno. Il nuovo Passante smaltirà il traffico, ma fatalmente ne attirerà altro, in un perverso gioco al rialzo alimentato dall'assenza di alternative. Tutto ciò perché la soluzione alle autostrade intasate non sta nelle autostrade, bensì sui binari. Un sistema ferroviario moderno è l'unico antidoto al congestionamento dei caselli: consente alle merci di viaggiare a costi inferiori e con più sicurezza, alle persone di spostarsi da un centro all'altro senza intasarli in coda ai semafori, ai territori attraversati di non subire livelli di smog insostenibili.

E mentre nel resto d'Europa (Francia, Germania, Spagna) e persino in Asia le ferrovie stanno raggiungendo livelli d'efficienza superiori alle auto persino nei tempi di percorrenza, in Italia patiamo lo stato penoso dei nostri binari. Doppiamente penoso: non solo per i ritardi ormai incolmabili dell'alta velocità, ma anche perché quest'eterna attesa ci ha precluso finanche la velocità normale, bloccando l'ammodernamento dell'esistente. Di qui il rischio che le nuove autostrade da una parte facciano affievolire la già altalenante consapevolezza della necessità della ferrovia, e dall'altra generino ancor più traffico, esse stesse vittime della propria accresciuta efficienza. Ciò rende indispensabile che la Regione e gli enti locali, con Tondo nella duplice veste di governatore e commissario, esercitino ogni pressione non solo per accelerare i nuovi binari, ma anche per robuste soluzioni di breve periodo.

Una su tutte: disincentivare i tir sulle autostrade mediante l'aumento delle tariffe. Il potere di blocco ai mezzi pesanti attribuito a Tondo sarà, quando applicato, un palliativo: finito il blocco, il doppio dei camion si rovescerà in strada. Invece un pedaggio più elevato non solo compenserebbe il maggiore spazio occupato dai tir, ma soprattutto spingerebbero gli operatori all'utilizzo del treno (magari mettendoci sopra i tir, come avviene a Trieste con i mezzi turchi). Sarebbe una misura di equità e sicurezza. Se le merci che trasportava quel camion impazzito a Cessalto fossero state caricate su un treno, l'apocalisse di dieci giorni fa non sarebbe accaduta. E così le molte altre che purtroppo dobbiamo attenderci in futuro.
(17 agosto 2008)

Fonte:ilpiccolo.repubblica.it

Tradizionale mostra di stampe

Sulla scia del crescente interesse per cibo, gusto, ricette e cucina, la tradizionale mostra di stampe antiche che si volge a Palmanova per l’intero mese di agosto quest’anno propone al pubblico un’ampia raccolta di incisioni legate a questi temi. Si tratta di un fondo creato da Giampaolo Buzzanca, animatore dell’iniziativa insieme al Comune e al Museo civico, composto da oltre 200 pezzi di varie epoche: le stampe più antiche risalgono al Cinquecento, la maggior parte appartengono al Sette-Ottocento. In prevalenza sono di scuola veneta, il pezzo più importante appartiene al bolognese Gian Luigi Valesio (Bologna, circa 1570 - Roma, 1633). Si tratta di immagini riguardanti interni di cucine, nobili e rustiche, cibi, piatti, botteghe, negozi, mestieri, tutto legato al mondo alimentare, ai suoi riti e ai suoi stili nelle varie epoche. Una raccolta fatta di pezzi molto decorativi e di rara raffinatezza, che viene offerta al pubblico di affezionati che dal 1977 segue la mostra di Palmanova.
Come sempre, tra le diecimila stampe esposte alla mostra-mercato, in prevalenza d’arte veneta, sono esposti alcuni pezzi di assoluto pregio collezionistico: cinque incisioni all’acquaforte del Canaletto, tra cui le celebri Porte del Dolo e le due lastre che raffigurano Pra della Valle a Padova. Vedute di Venezia di Michele Marieschi, Canaletto-Visentini, vedute di Roma di Piranesi, una grande Veduta di Dresda di Bernardo Bellotto, nipote e allievo di Antonio Canal. Acqueforti di Tiepolo (di Giambattista e del figlio Gian Domenico), incisioni di Rembrandt, Dürer e molti altri.
La mostra di Palmanova è allestita nella Polveriera Napoleonica, e aperta fino al 31 agosto dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, tutti i giorni compresa la domenica. L’ingresso è libero.

Fonte:ilgiornale.it
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Controlli della finanza contro il lavoro nero nell'udinese


Venticinque lavoratori in nero sono stati individuati dalla Guardia di Finanza di Udine nel corso di controlli a tappeto eseguiti nelle localita' marittime, collinari e montane del capoluogo friulano, nel corso di un
blitz all'alba, condotto in alberghi, pensioni e ristoranti del litorale e delle aree "vacanziere" di Tarvisio, Gemona, Palmanova e Cividale, le Fiamme Gialle hanno controllato i datori di lavoro e i dipendenti, soprattutto gli stagionali, individuando 25 lavoratori in nero, privi, cioe', di un regolare rapporto di lavoro dipendente denunciato e registrato.

Dall'inizio dell'anno sono 604 i lavoratori "in nero" individuati dai finanzieri di Udine.

Per i datori di lavoro e' prevista una sanzione amministrativa fino a 12mila euro per ogni lavoratore "in nero" individuato, piu' la sanzione accessoria di 150 euro per ogni giornata lavorativa irregolare da ciascuno prestata.


Fonte: rainews24.it

domenica 17 agosto 2008

E' tutto pronto...ma quanti vice?

Autogrill e ponti saranno spostati

A4, futuri espropri
anche per la 4ª corsia

di Tommaso Cerno

UDINE. Cavalcavia e autogrill spostati, espropri in grado di garantire non solo la terza ma anche la quarta corsia. E' tutto pronto a Palmanova per l'insediamento del commissario Renzo Tondo. Secondo il cronoprogramma entro il 2010 si indiranno le gare del mega-cantiere da 1,19 miliardi di euro. Nel 2011 si vedrà gettare il cemento.Quattro lotti. I lavori di realizzazione dei 94 chilometri di allargamento sui due lati della Venezia-Trieste saranno divisi in quattro lotti.

Si partirà dal Veneto, per la tratta che collegherà il Passante di Mestre a San Donà di Piave, poi sarà la volta della tratta San Donà-Portogruaro fino al fiume Tagliamento. A questo punto si salterà una parte (la terza tratta Portogruaro-San Giorgio è ancora bloccata per l'affiancamento del treno ad alta velocità e non è stata progettata) per passare alle San-Giorgio-Villesse e alla trasformazione del raccordo Villesse-Gorizia in autostrada.

La Tav. Per risolvere i ritardi del terzo lotto, la Regione intende procedere allo sganciamento della terza corsia dalla Tav, il treno ad alta velocità. Un'ipotesi su cui sta già lavorando l'assessore Riccardi: si procederà con l'autostrada, rinviando l'eventuale affiancamento del treno a un secondo momento.
I tempi. La nomina del commissario comporta un taglio minimo dei tempi di circa due anni. Quindi dal 2017 come ipotesi annunciata di completamento della terza corsia da Quarto d'Altino a Villesse si arriva al 2015. Ma l'iter potrebbe essere anche più rapido e l'opera conclusa per la fine del 2014, grazie al sistema di appalto integrato che prevede una sola gara per progetto esecutivo e realizzazione dell'opera e che potrebbe far risparmiare, grazie ai poteri straordinari del commissario, un ulteriore anno.

I costi. L'imponente cantiere della terza corsia costa oltre 1,19 miliardi di euro. E se la copertura finanziaria non fosse ancora sufficiente, per complicazioni in corso d'opera, sarà sempre il commissario che potrà chiedere l'aumento dei pedaggi.
Gli espropri. Altro potere di Tondo sarà quello di ridurre e semplificare le procedure di espropri, che non riguarderanno solo la terza corsia ma anche parte della quarta. Il progetto di Autovie prevede che già ponti, cavalcavia e autogrill siano predisposto per l'ulteriore allargamento e si è decido di sfruttare questa occasione per rendere poi l'iter più agevole.

La task force. Resta da decidere se i sub-commissari di Tondo saranno due, come chiedono Veneto e Fvg, o tre come chiede Roma. In pole position restano attualmente Silvano Vernizzi (nomina-Galan) e l'attuale assessore ai Trasporti ed ex direttore di Autovie Riccardo Riccardi (scelto da Tondo). Ma il pool prevede anche cinque dirigenti indicati dal commissario e altri cinque funzionari di supporto al capo della Protezione civile nazionale, due consulenti e un comitato scientifico composto da sei esperti (4 indicati da Anas, Ministero dei trasporti e due dalla Presidenza del Consiglio) con il compito di valutare i progetti.

sabato 16 agosto 2008

Primo commento di Bertolaso

venerdì 15 agosto 2008

Attenzione...soldi' Non per tutti!

Nulla sarà dato per danni subiti da imbarcazioni e auto

Tornado, non ci sono fondi
per rimborsare tutti

di Tommaso Cerno

PALMANOVA. Un primo fondo da 2 milioni per fare fronte alle urgenze. Poi altri milioni di euro da Roma e dalle casse della Regione. Ma serve un rigido protocollo di intervento, con un elenco di priorità: si parte dagli enti locali, per poi lasciare spazio a infrastrutture, rete elettrica, ospedali, scuole e imprese. Ultime le case dei privati. Con una brutta notizia, non ci sono fondi per tutti: nessun risarcimento arriverà per le automobili e le barche danneggiate dal tornado dell'8 agosto. Come invece avvenne per l'alluvione che colpì Udine nel 2002. Pur con migliaia di natanti danneggiati e centinaia fra automobili, camper e roulotte.

E così parte la macchina dei rimborsi che, dopo i primi 2 milioni, vedrà la Regione e lo Stato impegnati in una stima dettagliata dei danni: per ora si parla di circa 30 milioni, se si contano l'isola di Grado – la più colpita, con oltre 5 milioni di danni – e appunto le perizie sulle migliaia di barche e auto distrutte o danneggiate. Di questi, circa 20-25 milioni finiscono nella lista dei possibili risarcimenti. Il resto sarà escluso, ha annunciato ieri l'assessore regionale alla Protezione civile, Vanni Lenna che ha incontrato i sindaci dei diciotto comuni colpiti dal maltempo alla sede di Palmanova assieme al governatore Renzo Tondo e al responsabile regionale Guglielmo Berlasso.

Niente fondi per auto e barche.
«Non possiamo risarcire auto e barche, a Udine i danni dipendevano dalle fogne», spiega l'assessore Lenna. «Ai proprietari – aggiunge – non resta che rivolgersi alle proprie assicurazioni, anche quando i danni siano stati causati dalla caduta di alberi. Sono linee che derivano dalla applicazione di norme nazionali e da quanto già sperimentato in altri momenti di calamità naturale che hanno colpito la nostra regione».

La mappa dei comuni.
La regola varrà per tutti i comuni inseriti nell'area su cui sarà chiesto lo stato di calamità naturale, vale a dire Aquileia, Carlino, Duino Aurisina, Fiumicello, Grado, Latisana, Lignano Sabbiadoro, Marano Lagunare, Monfalcone, Muzzana, Palazzolo, Precenicco, Ronchis, Staranzano, Terzo di Aquileia, San Canzian, Torviscosa, Trieste. E non ci saranno deroghe nemmeno dove la forza del tornado è stata più devastante.

I rischi futuri.
Il maltempo non può più essere considerato un caso eccezionale, aggiunge Tondo, perché «l'emergenza ha ormai cadenza annuale, non c'è anno che non ci sia una calamità», avverte il presidente della Regione che ha anche ha espresso «soddisfazione» per l'operato della Protezione civile regionale, «che dispone di un know how da trasmettere anche ad altre realtà. Siamo uno dei migliori gruppi a livello nazionale. Mi auguro che la sede di Palmanova diventi il punto di riferimento complessivo per le Regioni e gli Stati vicini, come Slovenia e Croazia».

Le squadre impegnate.
I volontari impegnati sul campo in questi giorni - ha evidenziato Gugliemo Berlasso, direttore regionale della Protezione civile - sono stati 1.360 e 114 i tecnici impiegati. Anche Berlasso ha confermato che si va «verso un'accelerazione di questi fenomeni meteorologici. Dobbiamo aspettarci in futuro grandinate e altri eventi importanti - ha detto - e le amministrazioni comunali devono garantire la manutenzione del patrimonio arboreo. Patrimonio - ha concluso Berlasso - che dovrà essere più leggero».

Stime provvisorie.
E così – a spanne – la Regione fa il conteggio di quanto resta da pagare nei diciotto comuni colpiti, senza tuttavia contare l'isola di Grado, la più colpita dal maltempo, che ieri ha presentato una prima perizia di un milione ma ne ha già annunciata una da oltre cinque milioni di euro per il fine settimana. Senza contare i danni al turismo.

L'appello di Tondo. Un appello ai sindaci a non "gonfiare" le cifre è giunto proprio dal governatore che, dopo avere ricordato i due morti di Grado ed elogiato il primo cittadino dell'isola d'oro Silvana Olivotto per avere «dato comunque il senso della normalità nel bel mezzo della stagione turistica – dice il governatore – facendo ritornare i turisti e alleggerendo il clima». Poi Tondo ha chiesto agli amministratori di «rispettare le cifre reali dei danni e non aumentarle». Il governatore ha garantito che, presto, batterà i pugni sul tavolo del governo per portare a casa i soldi del ripristino.

martedì 12 agosto 2008

Con calma, non spingete!

lunedì 11 agosto 2008

MALTEMPO: IN FRIULI VENEZIA GIULIA DANNI PER 20 MILIONI EURO

(ASCA) - Trieste, 11 ago - Piu' di 20 milioni di euro: questa la prima stima dei danni del tornado che ha colpito il Friuli Venezia Giulia tra l'8 ed il 9 agosto. ''Domani, all'incontro con i sindaci, presso la sede della Protezione civile a Palmanova - anticipa l'assessore regionale Vanni Lenna - saremo piu' precisi''. Lenna conferma, intanto, che il riconoscimento dello stato di calamita' naturale potrebbe essere decretato dal consiglio dei ministri il 29 agosto, ''come ci ha fatto capire Guido Bertolaso, capo del Dipartimento della Protezione civile''. La Regione, dal canto suo, ha gia' deliberato lo stato di emergenza che ha permesso di intervenire con 2 milioni di euro per gli interventi di soccorso. Grado, la cittadina che ha subito le conseguenze piu' gravi (5 milioni di euro, secondo il sindaco Silvana Olivotto), sta ritornando alla normalita'. Riapre oggi anche il camping ''Al Bosco'', dove la caduta di un albero ha ucciso due turisti norvegesi. ''Invitiamo i turisti a non disdettare le prenotazioni'' fa sapere il sindaco. Lignano lamenta danni per 3 milioni di euro, Aquileia e Marano per 2 milioni ciascuno. Riapre parzialmente anche il castello di Duino, in parte danneggiato e con il parco che ha perso 150 alberi, alcuni secolari; ammonta a piu' di 2 milioni la somma necessaria per ripristinare l'ambiente. L'area colpita si estende a 18 Comuni ed i sindaci saranno tutti presenti domani alle 10, a Palmanova, al vertice con il presidente della Regione Fvg, Renzo Tondo.

domenica 10 agosto 2008

TORNADO IN FRULI, MORTI PADRE E FIGLIO



TRIESTE - E´ stato un tornado quello che si é abbattuto la scorsa notte sul tratto di costa del Friuli Venezia Giulia compreso tra Trieste e la laguna di Lignano (Udine), causando la morte di un uomo e del figlio ospiti con la famiglia in un camping di Grado (Gorizia), alcuni feriti, strage di alberi, danni e disagi ovunque. E´ stato il capo del Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, che oggi ha compiuto in elicottero un sopralluogo con l´assessore regionale alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Vanni Lenna, a spiegare che il violento fenomeno scatenatosi è "un evento straordinario per noi, ma con il quale, purtroppo, dovremo abituarci a convivere a causa soprattutto dei cambiamenti climatici in atto. Sono fenomeni che hanno due caratteristiche - ha aggiunto Bertolaso - quello di localizzarsi in zone piuttosto ristrette, ma di sprigionare venti e distruttività molto intensi. Tutto questo è causato dallo scontro tra masse di aria calda e umida e aria fredda in quota". Bertolaso ha poi incontrato a Palmanova (Udine), i sindaci dei Comuni colpiti dal tornado, che hanno chiesto "aiuti urgenti" per un rapido ritorno alla normalità. Sono stati in particolare i sindaci di Grado e Lignano, Silvana Olivotto e Silvano Del Zotto, a premere su questo tasto "perché - hanno spiegato - già nei prossimi giorni abbiamo molti turisti in arrivo, ai quali comunque dobbiamo essere in grado di dare sistemazioni adeguate". La Regione deciderà per la richiesta al Governo del riconoscimento di calamità naturale. "Una decisione in tal senso - ha anticipato Bertolaso - potrebbe essere presa già nel Consiglio dei Ministri previsto per la fine di agosto". Prima di lasciare Palmanova, Bertolaso ha avuto parole di ringraziamento per la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. "In ogni località colpita - ha detto - ho visto uomini al lavoro e situazioni quasi già alla normalità. E´ un segno che qui la Protezione civile, unitamente ai Vigili del Fuoco e alle Forze dell´ordine, funziona". Intanto le salme di Stale Nilds Hammer, di 44 anni, e del figlio Dastrom, di otto, sono state composte nella cella mortuaria del cimitero di Grado, in attesa del rimpatrio in Norvegia, mentre la madre e gli altri due figli della coppia, che dormivano accanto ai familiari, si trovano ricoverati all´ospedale di Monfalcone (Gorizia). Grado e il suo sindaco si sono stretti attorno alla famiglia, alla quale hanno manifestato solidarietà anche gli organizzatori del festival Lagunamovies, che ha confermato per domani lo svolgimento della serata conclusiva sull´isola di Anfora, nella laguna, solo sfiorata dalla perturbazione. E´ stato invece cancellato l´Air Show con le Frecce Tricolori, che era in programma per domani a Lignano. Riguardo la stima dei danni, si parla di molti milioni di euro, ma una valutazione più precisa sarà possibile farla martedì prossimo, in occasione di un incontro annunciato a Palmanova tra il direttore della Protezione civile regionale, Guglielmo Berlasso, e i sindaci dei Comuni colpiti

Fonte: positanonews

Bertolaso, e' stato un tornado

PALMANOVA (UDINE) - "Quello che ha colpito ieri sera la Bassa Friulana è stato un tornado. Un evento straordinario per noi, ma con il quale, purtroppo, dovremo abituarci a convivere a causa soprattuto dei cambiamenti climatici in atto". Lo ha detto il capo del Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, a Palmanova (Udine), dopo aver sorvolato la zona colpita dal maltempo ieri sera e prima di partecipare ad un incontro con l'assessore regionale alla Protezione Civile, Vanni Lenna, e i sindaci dei comuni maggiormente colpiti. "Sono fenomeni che si sviluppano anche da noi che hanno due caratteristiche - ha spiegato Bertolaso - quello di localizzarsi in zone piuttosto ristrette, ma di sprigionare venti e distruttività molto intensi e violenti. Tutto questo è causato dallo scontro tra masse di aria calda e umida e aria fredda in quota. E' quanto successo ieri in Friuli". Bertolaso ha avuto parole di ringraziamento per la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia.

"In ogni località colpita - ha detto - ho visto uomini al lavoro e situazioni quasi già alla normalità. E' un segno che qui la Protezione civile, unitamente ai Vigili del Fuoco e alle Forze dell'ordine, funziona". Quanto alla stima dei danni, Bertolaso ha detto che è un po' presto, "ma sono sicuro che il Governo saprà recepire le richieste della Regione". L'assessore Lenna ha spiegato che la Giunta regionale farà richiesta per il riconoscimento di calamità naturale, per poter accedere a dei contributi straordinari. La zona interessata dal tornado non è stata ancora delimitata, ma i Comuni più colpiti sono quelli di Duino (Trieste), Grado (Gorizia), Aquileia, Fiumicello, Marano, Latisana e Lignano, in provincia di Udine.

fonte: Ansa

A PALMANOVA INCONTRI DI APPROFONDIMENTO SULLA DIMENSIONE ADULTA DELLA FEDE

A PALMANOVA INCONTRI DI APPROFONDIMENTO SULLA DIMENSIONE ADULTA DELLA FEDE La Collaborazione p...