mercoledì 26 novembre 2008

DRAMMA NELLA SOLITUDINE A PALMANOVA

fonte: Arcidiocesi di udine
Muore in casa, lo scoprono dopo 9 mesi
Si ipotizza sia deceduto per il freddo lo scorso inverno

PALMANOVA (26 novembre, ore 18) - Dramma nella solitudine nella Bassa Friulana. Il corpo di un uomo morto per cause naturali circa nove mesi fa è stato scoperto in una casa semiabbandonata a Palmanova. L'uomo non è stato ufficialmente identificato anche se si ritiene possa essere uno dei figli della proprietaria della casa, del quale non si hanno notizie dallo scorso inverno. Il corpo è stato trovato in seguito alla segnalazione di alcuni cittadini che lamentavano il fastidio causato dai miagolii di un gatto rimasto imprigionato nella casa da alcuni giorni.

L'uomo non è stato ufficialmente identificato anche se si ritiene possa essere uno dei figli della proprietaria della casa, del quale non si hanno notizie dallo scorso inverno. Una delle ipotesi al vaglio degli investigatori, coordinati dalla procura della Repubblica di Udine, è che l'uomo sia morto per il freddo nello scorso inverno.

La Polizia municipale di Palmanova sta cercando di rintracciare un altro dei figli della proprietaria dell'abitazione per procedere all'eventuale identificazione della persona.

martedì 25 novembre 2008

Quanto vale l'ospedale?

Fonte: messaggeroveneto.repubblica.it

Anche il sito Internet è scomparso dal web

Gestione immobili Fvg,
l'elenco dei tesori venduti

Una vignetta disegnata da Altan un paio di mesi fa Una vignetta disegnata da Altan un paio di mesi fa
di Tommaso Cerno

UDINE.
Si parte con le aste pubbliche, si finisce con la trattativa privata. E ad ascoltare la versione ufficiale della Gestione Immobili Fvg e della Regione tutto sembra normale: più si va avanti nella vendita dei beni, più restano in coda quelli meno appetibili. Con la logica conseguenza che le aste andranno deserte. Eppure nell’ex caserma di Tarvisio, ceduta per 295 mila euro con tutti i terreni, sorgerà presto un complesso immobiliare dal valore molto più elevato. A Palmanova, invece, nell’ex ospedale ceduto a 890 mila euro, dopo che il valore iniziale stimato era stato di 3 milioni 300 mila euro, potranno venire realizzati uffici e centri direzionali.

Trattandosi, però, di beni pubblici, chi stabilisce quale sia il confine fra l’affare per l’ente e quello per l’acquirente privato? E soprattutto quando i dati attestano che, nell’ultimo anno di cessioni, le aste pubbliche deserte si sono moltiplicate esponenzialmente fino a un record di 28 assegnazioni dirette su 34 lotti, è vantaggioso per chi possiede il patrimonio iniziale continuare a vendere? E ancora: chi e come poteva sapere che cosa era in vendita? Dove venivano reclamizzate le aste?

Il sito fantasma. Bene, Gestione Immobili Fvg non ha più nemmeno un sito internet dove poter verificare tutto questo. E negli ultimi mesi sono state molte le segnalazioni da parte di privati che non riuscivano a scaricare le informazioni sugli edifici in vendita. Così come alla sede della società, in piazza Sant’Antonio nuovo, al civico 6, a Trieste sono giunte due richieste di un consigliere regionale, Stefano Pustetto della Sinistra Arcobaleno, per conoscere quale forma di pubblicità sui giornali e sul web sia stata garantita prima delle aste di Palmanova e di Tarvisio. Una richiesta, per ora rimasta inevasa, conferma lo stesso consigliere regionale della Sa, cui «farà seguito una nuova interpellanza per fare luce – spiega – su quanti realmente sapessero della cessione. Un elemento che ci aiuta a capire se i prezzi bassi sono legati alla poca appetibilità dei beni o alla scarsa pubblicità della vendita. Per ora non aggiungo nulla sulla motivazione di questa eventuale mancata pubblicità».



L’elenco dei 100 lotti. In attesa della risposta della società regionale degli immobili, che ha chiesto a Pustetto di inviare la richiesta via posta, cosa fatta, pubblichiamo l’u ltimo elenco disponibile – fornito solo al consiglio di amministrazione della Spa – sulla cartolarizzazione dei cento beni in inventario, con il relativo prezzo. Un elenco che conferma come, dal novembre 2007 in poi, i casi di asta pubblica andata deserta si siano moltiplicati, fino a diventare percentualmente la maggioranza assoluta. I primi lotti vengono ceduti quasi tutti alla prima asta e ricevono un numero medio di offerte piuttosto elevato. In alcuni casi il valore di aggiudicazione è molto più elevato di quello della convenzione, in altre è pari o simile, in altri ancora più basso. Anche in questo caso, dal novembre 2007, si assiste a un’i nversione di tendenza. Oltre all’incremento delle trattative private seguite ad aste deserte, nella maggioranza dei casi il bene viene aggiudicato al di sotto del prezzo di convenzione. A volte di poco, altre, come nei due ultimi casi su cui è scoppiata la polemica, di molto.

Obiettivi e guadagni. Sul piano economico, la Gestione Immobili, già nel novembre 2007, aveva superato – dopo la vendita, anche questa a trattativa diretta del castello Ceconi – il valore della convenzione siglata con la Regione. Gi-Fvg aveva incassato 59 milioni 266 mila euro contro i 56 milioni stabiliti. A quel punto si trattava di raggiungere il secondo obiettivo, la cifra cioè di 61 milioni 702 mila euro, che avrebbe alzato la percentuale di guadagno dal 2% al 3,6473%. Nella scheda che accompagna l’elenco dei beni trasmesso al cda, il 20 novembre 2007, si legge: «Grazie soprattutto alla vendita diretta, l’obiettivo è stato raggiunto».

L’appalto dell’ospedale. Ma nel mirino non finiscono soltanto le aggiudicazioni a basso costo, bensì anche l’a ppalto del teleriscaldamento dell’ospedale di Udine, che prevede la gestione trentennale del sistema di produzione energetica. Un business da 60 milioni subito e 500 in prospettiva, cui compete una società romana, la Siram, che ha acquistato la Gefi Servizi Immobiliari, ovvero la società cui Gefi, partner della Regione nella Gestione Immobili, ha ceduto il ramo d’azienda delle cartolarizzazioni. Una gara ancora ferma, a buste presentate, in attesa di aggiudicazione. Ma anche una gara su cui la polemica politica è ormai esplosa.

venerdì 21 novembre 2008

Storia


Le caserme di Visco
18.11.2008

Visco, la storia taciuta

di Ferruccio Tassin

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Il 6 aprile 1941 le potenze dell’Asse invadono la Jugoslavia: incomincia la vicenda dei campi di internamento. L’ordine di allestire quello di Visco giunse nel dicembre ’42. L’esistenza di 17-18 padiglioni in muratura facilitò l’operazione.

I lavori procedevano a rilento e il generale Umberto Giglio si portò sul posto il 17 gennaio ’43 e descrisse i lavori fatti eseguire: “… ho provveduto a trasformare 9 dei 17 o 18 padiglioni in muratura ad uso ospedale e infermeria collegandoli fra loro con piccoli fabbricati e dotandoli di gabinetti e lavatoi moderni (capacità oltre 400 posti letto) e a sistemare, nei rimanenti 8 o 9 padiglioni, il campo di bonifica modernissimo e completo, parte delle cucine per gli internati, gli alloggi e la mensa per gli ufficiali italiani e gli uffici; a ultimare e a costruire ex novo in muratura padiglioni per visita medica, con gabinetti dentistico e batteriologico, d’isolamento per malati infettivi e contagiosi…a costruire grandi baracche in legno con pavimentazione in cemento ad uso cucine, latrine e lavatoi per internati…a montare n. 325 baracche tipo “ Russia”, n. 7 baracche tipo “Milano” n. 22 grandi tende normalizzate a doppia parete e con pavimentazione in legno… a far trasportare al campo, con automezzi e carri ippotrainati, dalla stazione di Palmanova e dai magazzini genio d’intendenza di Villa Vicentina e di Udine, quantità favolose di materiali di ogni genere e specie”.

“Tutti i lavori, malgrado le poche ore lavorative dovute alle intemperie della stagione e alle giornate corte, vennero effettuati in modo quasi completo, in circa un mese, tanto che, il 20 febbraio 1943 il campo venne occupato dai primi mille internati che trovarono in esso ogni possibile conforto. I lavori compiuti, per la loro enorme mole e perché eseguiti con organizzazione perfetta e razionalmente, destarono l’ammirazione delle autorità superiori che definirono “miracolosa” la costruzione di quel campo…”.

Sembra si parli di altro, piuttosto che di un luogo in cui l’umanità veniva violata. Nel giugno del ’43 si stabiliva in 8.500 internati la capacità del campo.
Il gen. Giglio, in una lettera di poco precedente, aveva dato precise disposizioni sia per gli internati che per i militari del campo, i quali dovevano essere formati espressamente per essere capaci di rispondere nelle condizioni più critiche come evasioni, rivolte, lancio di paracadutisti.

Alcuni consigli e tra essi uno che si riferisce alle vittime più innocenti di simili soprusi:
“… riunire i bambini durante varie ore del giorno in apposito recinto (proprio ‘recinto’, n.d.A.) e locale per essere intrattenuti in giochi ed istruzioni in relazione alla loro età. Qualora vi sia la possibilità di maestre fidate o possibilità di controllarle possono essere organizzate anche scuola per i ragazzi più grandi”.

Degli internati nel campo di Visco, 25 non fecero più ritorno; 22 si spensero nel campo, 3 all’ospedale di Palmanova. I certificati di morte accennano in qualche caso a gravi stati di deperimento organico; probabilmente erano persone che arrivavano da Arbe, dove le morti per fame furono numerosissime (dalle 1000 alle 1.500 ).

Per fortuna, qui, non morirono bambini. Ciò fu dovuto anche al gruppo dei medici del campo, alcuni dei quali curarono allora senza compenso molti dei nostri paesani.

Si deve accennare, almeno a una lettera del capitano medico pediatra dott. Giuseppe Castelbarco Albani, che, scrivendo a mons. Mirko Brumat, del comitato per il soccorso agli internati sloveni, segnalava tra l’altro: “… mancano farine alimentari per bambini e sovratutto Mellin per divezzamento e per correggere nei lattanti artificialmente ai primi mesi. Non abbiamo nessuna dotazione, ed il sottoscritto stesso à provveduto personalmente ad acquistare qualche flacone di Mellin facendo piccola opera di beneficenza … le anime buone del Goriziano, le mamme sopratutte potranno più di me, pensando ai loro bambini, comprendere quanto bene si può fare in tanto dure contingenze per le piccole innocenti creature altrui”.

Perché fece questo il conte Castelbarco Albani? Si potrebbero mettergli in bocca molteplici risposte, ma nessuna di certo più adatta di quella che diede Giorgio Perlasca, l’imprenditore padovano che salvò migliaia di Ebrei a Budapest: “Perché ero un uomo”.


Fonte:ilreporter.com

Nuove infrastrutture

Previsti interventi sulla A4 Trieste-Venezia, sulla Villesse-Gorizia e sugli altri grandi assi viari che interessano l'intero territorio regionale

Riccardi: ''Piano infrastrutture vale oltre 2 mld di euro''


Per la costruzione di queste opere, ha confermato l'assessore regionale alla Viabilità, "intendiamo procedere senza rallentamenti ma sempre nel rispetto delle comunità che vivono sul territorio e attraverso un dialogo costante con le Amministrazioni locali"
Udine, 20 nov. - (Adnkronos) - Il Piano delle infrastrutture del Friuli Venezia Giulia per i prossimi anni 'vale' oltre 2 miliardi di euro. Circa 1,5 saranno utilizzati per i previsti interventi sulla A4 (Trieste-Venezia) e sulla Villesse-Gorizia, mentre 500 milioni saranno impegnati sugli altri grandi assi viari che interessano l'intero territorio regionale. Lo ha sottolineato l'assessore regionale alla Viabilita' e Trasporti, Riccardo Riccardi, incontrando la Giunta comunale di San Vito al Torre (Udine).

Tra queste direttrici da riqualificare e soprattutto da realizzare, ha spiegato l'assessore, e' d'importanza strategica la connessione dalla A4 verso l'interporto di Cervignano e in particolare il collegamento(circa 80 milioni di euro) da Palmanova all'area del distretto della Sedia, che viene ad interessare una parte importante del comune di San Vito.

Per la costruzione di queste opere, ha confermato Riccardi, "intendiamo procedere senza rallentamenti ma sempre nel rispetto delle comunita' che vivono sul territorio e attraverso un dialogo costante con le Amministrazioni locali". Un "dialogo" che Riccardi intende promuovere anche per quanto riguarda l'altra grande infrastruttura pubblica che dovrebbe "toccare" San Vito al Torre: l'elettrodotto Terna da Redipuglia ad Udine Ovest.

Fonte:adnkronos.com

domenica 16 novembre 2008

Artista di Palmanova premiato(nell'immagine il quadro, v anche link)


I prescelti tra i 124 lavori finalisti dei 3.158 pervenuti

Riconoscimenti per l’arte contemporanea
Ecco i vincitori del Premio Terna

Il primo premio del valore di 100 mila euro devoluto al futuro Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo

ROMA - È stata l'occasione per il riconoscimento e la valorizzazione dell'arte contemporanea italiana. L’iniziativa originale e innovativa del Premio Terna a cui hanno aderito numerosi artisti famosi accettando di contribuire, attraverso il proprio impegno e le loro opere. La Giuria del Premio Terna per l'Arte Contemporanea, presieduta da Luigi Roth e Flavio Cattaneo ha così designato, tra i 124 lavori finalisti dei 3.158 pervenuti, le opere vincitrici del primo premio delle categorie Terawatt, Gigawatt e Megawatt. Primo tra gli artisti di fama, categoria Terawatt: Luigi Ontani, di Vergato (BO) con l'opera «Electricthrone». Il premio del valore di 100 mila euro sarà devoluto interamente, in condivisione con l’artista, alla realizzazione del centro di documentazione del MAXXI, il futuro Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo. Vincitore per la categoria Gigawatt (under 35): Francesco Arena, 30 anni di Torre Santa Susanna (Brindisi), con l'opera «Pannello spaccato con testa di Nietzsche». Vincitore per la categoria Megawatt (over 35): Andrea Chiesi, 42 anni di Modena, con l'opera «Kali yuga 57».

GLI ALTRI VINCITORI - Oltre ai primi classificati, gli altri vincitori sono per la categoria Gigawatt: Giovanni Ozzola (Firenze), Elena Baldelli (Savona), Gabriele Giugni (Roma), Riccardo Albanese (Battipaglia, Salerno), Davide Eron Salvadei (Rimini), Gabriele Bonato (Palmanova, Udine). Per la categoria Megawatt: Laura Cantarella (Torino), Rocco Dubbini (Ancona), Davide Bertocchi (Modena), Raffaella Mariniello (Napoli), Antonio Riello (Treviso), Giovanni Albanese (Bari).

I PREMI ON LINE - Tutte le 3.158 opere iscritte hanno partecipato anche al Premio Online. La votazione popolare sul sito www.Premioterna.it ha designato vincitore Gian Maria Tosatti, 28 anni di Roma, con l'opera «I giorni del silenzio - devozioni ix - i», che si aggiudica un premio del valore di 5 mila euro. I due primi classificati delle categorie Gigawatt e Megawatt si aggiudicano rispettivamente un premio acquisto di 10 mila euro l'uno. Gli altri classificati, dalla seconda alla settima posizione, si aggiudicano premi acquisto del valore di 2 mila euro, come previsto dal Bando di Concorso. Le 15 opere vincitrici delle tre categorie e l'opera più votata online, nonchè le 24 opere degli artisti di fama che hanno partecipato nella categoria Terawatt, saranno in mostra dal 26 al 30 novembre presso il Palazzo delle Esposizioni, a Roma, durante un evento espositivo.

TERNA LE ACQUISTA - A conclusione della votazione Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Terna, ed ex direttore generale della Rai, ha annunciato che tutte le opere vincitrici, Gigawatt e Megawatt, saranno acquisite da Terna ed entreranno a far parte della collezione di opere di arte contemporanea dell'Azienda: «Le opere selezionate erano tutte di grande valore e questo ha richiesto un attento, e anche appassionato, esame da parte mia, del Presidente Roth e di tutti gli autorevoli Giurati».

sabato 15 novembre 2008

Caleffi approva la trimestrale


FTA Online News

Il Consiglio di Amministrazione di CALEFFI S.p.A., società specializzata in articoli Home Fashion, ha esaminato ed approvato in data odierna il resoconto intermedio di gestione relativo al terzo trimestre 2008, non soggetto a revisione contabile.
A seguito dell'avvio di Caleffi Bed & Bath India, società partecipata per il 56% da Caleffi S.p.A., costituita nel marzo 2007 e inserita nell'area di consolidamento dal 30 giugno 2007 e dell'acquisizione del 55% di Mirabello S.p.A. avvenuta in data 22 gennaio 2008 e inserita nell'area di consolidamento a partire dal resoconto intermedio al 31 marzo 2008, le informazioni economico-finanziarie consolidate riferite al terzo trimestre 2008 includono gli effetti derivanti dalla variazione dell'area di consolidamento e non vengono confrontate con il corrispondente periodo del 2007.
RISULTATI CONSOLIDATI
Il fatturato consolidato nel terzo trimestre 2008 e' stato pari a euro 15,5 milioni, con un'incidenza del fatturato realizzato all'estero del 6%.
L'EBITDA del terzo trimestre e' stato di euro 1,6 milioni con un'incidenza sul fatturato pari al 10,1% in netto miglioramento rispetto al dato della semestrale (EBITDA pari al 3,9% del fatturato).
L'EBIT e' stato pari a euro 1,1 milioni (7% sul fatturato).
Nei primi nove mesi del 2008 il fatturato consolidato e' ammontato a euro 41,2 milioni, di cui euro 37,7 milioni generati in Italia e euro 3,5 milioni, pari all'8,4% del fatturato complessivo, all'estero.
L'EBITDA al 30 settembre, in significativa crescita rispetto al dato al 30 giugno 2008, si e' attestato a euro 2,6 milioni con un'incidenza sul fatturato del 6,2% (3,9% al 30 giugno 2008). L'EBIT e' stato pari a pari a euro 1,3 milioni con un'incidenza sul fatturato del 3,1%.
Il Gruppo ha effettuato nei primi 9 mesi dell'anno investimenti in immobilizzazioni materiali per euro 1,6 milioni, relativi a quadri e cilindri per la stampa dei tessuti e all'allestimento di 4 nuovi punti vendita diretta negli outlet di Valdichiana (AR), Vicolungo (NO), Palmanova (UD), Fidenza (PR).
La posizione finanziaria netta e' stata negativa per Euro 14,7 milioni (negativa per Euro 10,6 milioni al 30 giugno 2008), per effetto dell'aumento del capitale circolante derivante dalla stagionalità del business. Al 31 dicembre 2007 la posizione finanziaria netta era negativa per Euro 3,9 milioni.
Evoluzione prevedibile della gestione
Nel terzo trimestre 2008 il Gruppo ha recuperato in termini di fatturato e di marginalità; tale recupero continuerà presumibilmente anche nel quarto trimestre, dato che, storicamente, la stagionalità del business determina la concentrazione di circa il 30/35% del fatturato annuo nell'ultimo trimestre.

fonte: finanza.lastampa.it
L’omicidio di Manzano. Controlli senza esito nell’abitazione del ragazzo. Decine di interrogatori, gli inquirenti mantengono aperte tutte le piste

Dal guanto di paraffina le prime verità

Guido Surza
Forse oggi l’esito degli esami per rinvenire eventuali tracce di polvere da sparo su Paolo Calligaris e sul figlio 16enne. Carabinieri al lavoro anche sull’ipotesi di un rapinatore solitario che avrebbe già colpito due volte
La prima verità sull’omicidio di Tatiana Tulissi a Manzano potrebbe arrivare già oggi: è quella sullo stub, il “guanto di paraffina” che scova le tracce di polvere da sparo. Se non vi saranno residui sulle mani di Paolo Calligaris e del figlio sedicenne, questa pista “familiare” potrebbe dunque considerarsi già chiusa, lasciando lo scenario del delitto aperto a tutte le altre possibilità. Che sono diverse, articolate e presuppongono scenari che, al momento, non sembrano trovare quell’elemento decisivo per imboccare la pista giusta. In ogni caso gli stessi inquirenti stanno valutando con attenzione le analogie tra questo tragico episodio e due rapine in villa avvenute a Tricesimo (in gennaio) e a Cividale (il 23 ottobre) ad opera anche in queste occasioni di un solo malvivente armato di pistola. Ieri dunque è stata un’altra giornata di lavoro e d’attesa insieme sul fronte delle indagini per l’omicidio della 36enne che conviveva con Calligaris. Di lavoro per i carabinieri che hanno continuato a interrogare persone informate sui fatti, di attesa per gli esiti dell’autopsia. Gli uomini del Nucleo investigativo si sono recati anche al Ris di Parma per effettuare la prova dello stub, alla presenza dei difensori dei due indagati. Il tampone mandato al Ris per l’esame era stato prelevato anche sul corpo della Tulissi, così come sotto la lente di ingrandimento dei carabinieri di Parma ci sono anche i vestiti della povera donna freddata sull’uscio di casa nel tardo pomeriggio di martedì. Ieri mattina anche il sostituto procuratore Lorenzo Del Giudice ha partecipato a un altro sopralluogo nella villa a Manzano. Si voleva capire meglio la ricostruzione dell’agguato in relazione alle ferite che la donna presentava. In qualche modo sono state fatte ipotesi per capire quale nascondiglio il killer abbia avuto in attesa che la donna arrivasse. C’è una indicazione su questo punto, ma per il momento gli inquirenti stanno effettuando altre verifiche. Anche ieri il procuratore della repubblica Antonio Biancardi ha tornato ad affermare che le indagini proseguono su tutti i fronti possibili delle ipotesi: dalla rapina (fallita) al regolamento di conti (quali?, non si vuol dire), dalla pista familiare al movente passionale. Il dottor Biancardi ha inoltre ripetuto l’invito affinché «qualcuno si faccia avanti per aiutarci a trovare questo delinquente e – ha aggiunto – per permettere alla giustizia di condannarlo a una pena esemplare». I carabinieri del Nucleo investigativo lavorano insieme con i colleghi della stazione di Manzano e della Compagnia di Palmanova. La zona da “battere” è infatti ampia soprattutto per le conoscenze delle due famiglie sconvolte dal dramma. Si vanno a cercare spunti tra i colleghi di lavoro, nelle aziende in qualche modo collegate, nei particolari raccontati dalle persone interrogate. Si mettono a confronto le versioni, si cercano contraddizioni incrociando gli elementi testimoniali con i riscontri oggettivi. Un lavoro a spron battuto, in attesa che il tabulato telefonico della vittima e quelli di altre persone forniscano spunti che eventualmente contraddicono i racconti fin qui messi a verbale. L’altra sera i carabinieri sono andati anche a casa dell’ex moglie di Calligaris, dove vivono anche i due figli minorenni. Avevano in mano un decreto di perquisizione firmato dal sostituto procuratore dei minori Chiara Degrassi: dovevano cercare l’arma del delitto. Pistola che ovviamente non è stata trovata. Hanno anche verificato l’alibi dell’ex moglie di Paolo Calligaris, che era rimasta in casa con l’altro figlio. Al momento della visita dei Cc, la famiglia era riunita a cena. E il fatto che i carabinieri – già nell’immediatezza dell’omicidio – abbiano voluto interrogare anche i due fratelli, la loro mamma, il convivente e altri parenti stretti non significa che volessero trovare elementi per battere la pista familiare. Da un racconto, da un discorso sentito in casa, infatti, può arrivare lo spunto anche per aprire altri scenari. Certamente si tratterebbe di scenari diversi da quello della rapina, eventualità assolutamente possibile per una coppia che viveva in una villa così isolata, immersa nel silenzio e nel buio. Un obiettivo facile da colpire.

Fonte: espresso.repubblica.it

venerdì 14 novembre 2008

Maltempo

fonte: www.ilgiornale.it

Roma - Fine settimana sotto l'acqua: piogge torrenziali, forti venti e allagamenti in gran parte del Paese. Colpite, nella notte, soprattutto le regioni settentrionali. Così, se la Lombardia esce dallo stato di preallarme, la Liguria piomba nello stato di emergenza. Allagamenti e frane anche in centro Italia con forti disagi soprattutto a Napoli.

Stato d'emergenza in Liguria Il Consiglio dei ministri di questa mattina ha "dichiarato lo stato d’emergenza in Liguria per il maltempo nella fine del mese scorso e prorogato lo stato d’emergenza già dichiarato nella laguna di Venezia per la rimozione dei sedimenti inquinati nei canali portuali di grande navigazione". E' stata, infatti, una dura notte di lavoro per i vigili del fuoco di Chiavari e i vigili urbani di Sestri Levante per le forti piogge che hanno provocato una frana nei pressi dello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso e diversi allagamenti nel Tigullio orientale. A Riva, sono stati i guardiani della Fincantieri a dare l’ allarme in piena notte perchè dal colle Bardi sono franati grossi massi e terra che hanno incrinato il muro di sostegno alla strada, a pochi metri dall’entrata della fabbrica. I vigili del fuoco di Chiavari sono intervenuti tra l’altro per l’allagamento di una casa in via Antica Romana Occidentale i cui proprietari sono stati momentaneamente sgomberati. Numerose le chiamate per allagamenti anche nei pressi del nuovo ospedale, nella zona di Renà, a Riva Trigoso e nella frazione di Loro, dove uno smottamento ha interessato la strada di collegamento. Allagamenti anche a Casarza Ligure ed a Mezzanego dove uno smottamento interessa la strada provinciale 586. Il sindaco di Nè aveva annunciato proprio ieri la chiusura delle scuole per evitare il transito degli scuola bus nelle strette stradine di collina minacciate da smottamenti.

Acqua alta a Venezia Piove ininterrottamente da ieri su tutto il Veneto: contiua l’ondata di maltempo che sta interessando la regione con precipitazioni sparse e consistenti in pianura e prime nevicate in montagna intono ai 1.500 metri di quota. A Venezia torna l’acqua alta. Solo domani si attendono le prime schiarite, anche se si verificherà un’ulteriore diminuzione delle temperature. Dopo un novembre con temperature al di sopra della media stagionale, già da domani massime e minime sono previste in netta diminuzione. Intanto, mentre piove in pianura, nevica in tutto il territorio montano: la neve interesserà localmente anche aree che raggiungono i 1.300 metri di altitudine. Finora sono cauduti in montagna circa 10-15 centimetri di neve sui 1.500 metri e 30-50 centimetri oltre i 2mila metri. Nella laguna di Venezia è tornato il fenomeno dell’acqua alta: nella città questa mattina alle 10 l’alta marea è stata registrata a 104 centimetri sul medio mare, interessando soprattutto le aree più basse del centro storico (il circuito marciano con le passerelle in Piazza San Marco).

Allagamenti e disagi in Friuli Circa cento millimetri di pioggia sono caduti nelle ultime 12 ore in molte zone di pianura del Friuli causando allagamenti, disagi e l’interruzione di alcune strade. Un centinaio di volontari della Protezione Civile Regionale - si è saputo dalla Sala Operativa di Palmanova (Udine) - sono al lavoro dalla scorsa notte in una trentina di comuni friulani, in particolare a Carlino (Udine), che è quello più colpito con una trentina di abitazioni allagate e strade interrotte. Le piogge abbondanti hanno causato allagamenti e disagi anche a Palazzolo dello Stella, Latisana, Cervignano del Friuli, Marano Lagunare, San Giorgio di Nogaro, Carlino, Visco, Porpetto, Torviscosa, Buttrio, Palmanova, Manzano, San Vito al Torre, Cormons, Attimis, Santa Maria la Longa, Grado, San Canzian d’Isonzo, San Pier d’Isonzo, Muzzana del Turgnano, Romans d’Isonzo, Fiumicello, Precenicco, San Giorgio della Richinvelda, Pavia di Udine, Azzano Decimo, Medea, Taipana e Fontanafredda. Il fronte del maltempo - ha riferito la Protezione civile - si sta spostando verso la fascia occidentale della regione.

Miglioramenti nel fine settimana Per il week end è previsto cielo sereno salvo residui addensamenti sull’appennino ligure ed emiliano-romagnolo associati a locali precipitazioni durante la prima parte della giornata. Al Centro e sulla Sardegna nuvolosità irregolare a tratti intensa su aree tirreniche, Marche ed Abruzzo con precipitazioni sparse localmente diffuse e temporalesche sul versante adriatico. Schiarite sempre più ampie attese su Toscana, Marche ed Umbria nel corso della giornata. Molto nuvoloso sulla Sardegna con precipitazioni anche a carattere temporalesco specie sul settore orientale e meridionale dell’isola. Miglioramento atteso durante le ore serali e notturne. Al Sud e sulla Sicilia molto nuvoloso su tutte le regioni con precipitazioni inizialmente sparse ma che diverranno gradualmente diffuse ed a carattere temporalesco; schiarite attese sulla Sicilia e sulla Calabria nel corso della notte.

giovedì 13 novembre 2008

Per ora gli inquirenti non hanno ancora individuato un movente preciso

Omicidio compagna Calligaris: villa di Manzano in perfetto ordine


Nella casa e nel parco circostante e' in corso un ulteriore sopralluogo dei Carabinieri supportati da unità cinofile; si cercano tracce di chi possa essere penetrato nella zona e ucciso la donna
Udine, 12 nov. - (Adnkronos) - Era perfettamente in ordine la villa di Manzano (Udine) dove ieri pomeriggio tra le 18 e le 18.15 e' stata uccisa Tatiana Tulissi, 37 anni il prossimo 8 dicembre. Quindi, gli inquirenti desumono che chi ha sparato tre colpi di pistola colpendo la donna alle spalle nella sua abitazione o fosse andato alla villa per uccidere o per fare qualcosa di preciso, piano pero' interrotto dall'arrivo della Tulissi o da qualche imprevisto. La villa e' molto isolata e nessuno ha visto o sentito nulla. L'autopsia della vittima sara' eseguita domani mattina, al momento si sa che la pistola era di piccolo-medio calibro e che la Tulissi sarebbe deceduta perche' una delle pallottole avrebbe colpito un organo vitale.

A trovare la donna riversa a terra nella villa di via Orsaria circondata da un parco racchiuso da un alto muro, e' stato, verso le 18.30, l'uomo con il quale conviveva da circa cinque anni, Paolo Calligaris, di 38 anni, appena rientrato in casa. Il padre Walter Calligaris, che ora e' titolare di una tenuta agricola ad Aquileia, anni fa rinuncio' ad occuparsi della famosa ed omonima azienda della sedia di famiglia, rimasta nella mani del fratello Alessandro. I carabinieri, che stanno conducendo le indagini con il coordinamento del sostituto procuratore di Udine Lorenzo Del Giudice, ritengono di avere abbastanza chiara la dinamica del delitto e di sapere che cosa ha fatto la Tulissi prima di essere uccisa.

La donna lavorava come impiegata in una azienda a Percoto. Quasi una decina di persone sono gia' state interrogate dagli investigatori, e tra queste il convivente della Tulissi e l'attuale compagno dell'ex moglie di Paolo Calligaris. Al momento non c'e' nessun indagato. Per ora gli inquirenti non hanno ancora individuato un movente preciso, anche se hanno varie ipotesi. In giornata saranno interrogate molte altre persone.

Intanto, nella villa, è in corso un ulteriore sopralluogo dei carabinieri supportati da unita' cinofile. Lo riferiscono dalla Procura di Udine, che coordina l'indagine. Si cercano tracce di chi e' penetrato nel parco della villa e poi ha ucciso. I cani stanno fiutando eventuali passaggi a piedi nell'enorme parco che circonda la villa, di proprieta' di Calligaris, si spera di trovare tracce lasciate da uno o piu' individui, anche se gli inquirenti sono propensi a pensare che ad aggredire la Tulissi sia stata una sola persona.

I testimoni gia' sentiti sono stati interrogati nel corso della notte nelle caserme di Manzano, Palmanova e Udine. Delle tre pallottole che hanno colpito la vittima, da un'esame esterno potrebbero essere stati due i proiettili mortali: uno e' entrato nel fianco destro all'altezza del torace e l'altro nella regione lombare. Domani lo accertera' con chiarezza l'autopsia che sara' eseguita dal medico legale di Udine Carlo Moreschi

lunedì 10 novembre 2008

Il volume il "Cinema italiano delle origini: I film “dal vero” di produzione estera (1895-1907

di Aldo Bernardini
In uscita un volume sul cinema pubblicato dalla Cineteca del Friuli

Comunicato stampa pubblicato domenica 9 novembre 2008

Presentato in occasione delle Giornate del Cinema Muto 2008, è appena uscito, edito dalla Cineteca del Friuli, Cinema italiano delle origini: I film “dal vero” di produzione estera (1895-1907) di Aldo Bernardini. Con questo terzo volume, lo storico completa e conclude una ricerca pluridecennale sul cinema italiano delle origini e sulla produzione documentaria, che era già confluita nel 2001 nel primo volume dedicato al cinema ambulante, e nel 2002 in quello sui documentari italiani “dal vero”, entrambi pubblicati dalla Cineteca. Mancava la documentazione sui film girati in Italia da produttori e operatori stranieri che all’epoca, prima della nascita dell’industria e dell’esercizio stabile, erano stati decisivi per offrire ai pionieri italiani modelli e pratiche realizzative in grado di richiamare il pubblico popolare delle fiere e delle sale di varietà.

A questa importante produzione Bernardini rivolge una speciale attenzione mettendo a disposizione di quanti si occupano della storia del linguaggio cinematografico ma anche dell’evoluzione del costume i dettagliati appunti presi su ogni inquadratura, sulle sue caratteristiche tecniche ed espressive oltre che sui contenuti narrativi leggibili dallo spettatore odierno. Per il lettore e il ricercatore interessato alla cinematografia delle origini nel Friuli Venezia Giulia si potranno trovare riferimenti alle pionieristiche proiezioni effettuate a Udine, Trieste, Gorizia, Palmanova, Tarcento, Cividale, Tricesimo e Pordenone, nonché ai film girati sulle Alpi Carniche, ad Aquileia, sul torrente Cellina, a Grado, a Salcano, a San Daniele, a Pinzano. Purtroppo al momento quasi nessuno di questi film risulta essere sopravvissuto.

Impreziosisce l’opera e la completa un dvd con 32 dei titoli inventariati: filmati Lumière, Edison e Mutoscope riprodotti rispettandone il più possibile dimensioni e cadenze originali e consentendo quindi al lettore di farsi direttamente un’idea delle caratteristiche e delle straordinarie qualità di quelle lontane riprese. La raccolta rappresenta un’assoluta primizia editoriale in quanto mai, sino ad oggi, si erano potute vedere, in formato dvd, le più antiche immagini in movimento girate in Italia.

venerdì 7 novembre 2008

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