lunedì 25 maggio 2009

Fvg, il Tar liberalizza le aperture festive

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Svolta nel commercio, la decisione rischia di scardinare l’intera struttura della legge. Ora in molti pensano di rivolgersi alla magistratura. Soddisfatto il direttore del centro: abbiamo dimostrato di essere in regola. Il sindaco: adesso tocca alla Regione

Accolto il ricorso dei negozi dell’outlet di Aiello: superato il tetto imposto delle 29 domeniche

La Regione annuncia delle contromisure. Ciriani: pronti a impugnare la sentenza

di RENATO D’ARGENIO

57° Raduno Nazionale dei Bersaglieri - Un successo senza retorica

di Gianfranco Pazienza


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Il 57° RADUNO NAZIONALE DEI BERSAGLIERI ha vinto due volte: quando tre anni fa è stata lanciata la sfida al Comitato Nazionale, e ha vinto nella giornata della sfilata, sfidando il caldo torrido (i bersaglieri più anziani erano quelli meno sudati, temprati).

Ha vinto nei numeri e la nostra Città si è mostrata all'altezza nella gestione (ormai collaudata) dei grandi eventi.

Ha vinto nella calorosa accoglienza e nella sfida con un programma di manifestazioni e di animazione direi difficile, perché é difficile reggere il confronto con il fascino delle fanfare: a decine sono state le vere padrone dell'intera “tre giorni”.

Il raduno ha fatto il pieno delle emozioni quando è sfilato lo spezzone delle associazioni dell'Abruzzo, ha esibito il meglio con le coreografie dei bersaglieri della Sicilia, ha esibito il medagliere che racconta la storia di trecento anni di storia italiana fatta di lutti e di guerre.

Applauditissime le sfilate aperte con gli striscioni dei luoghi storici della prima guerra mondiale, le tantissime divise storiche e la prima compagnia di bersaglieri in bicicletta di Palmanova, Udine. Bici del 1890 e non erano gli unici. Ho trascorso con loro il sabato, in una giornata di tour sul Gargano e con loro ho condiviso ore di lieta simpatia e stima. La loro cordialità e la nostra ospitalità, il calore umano più caldo dei trenta gradi della giornata estiva, meno calda di quell'abbraccio che oggi ha unito genti del nord e del sud, dovrebbero convincere i fautori di una idea razzista che vuole una Italia divisa, che non è cosa. Il nord e il sud hanno lo stesso male: il malgoverno. Questo ci siamo detti con gli amici bersaglieri di Palmanova a fine giornata.

Più di tutto della sfilata ha suscitato tantissima tenerezza e simpatia quella mescolanza di nonni e nipoti, ragazze con strumenti a fiato correre con le fanfare, tutti con i cappelli e le piume al vento. Tutti di corsa. Ancor più ha suscitato orgoglio la chiusura della sfilata affidata ai bersaglieri della Puglia, regione ospitante, che ha sfoggiato le divise più belle con i bersaglieri di Bari in bicicletta, accompagnati dalla Fanfara dei Bersaglieri di San Giovanni Rotondo, forse l'ultima nata, ma quella con più fiato, con la delegazione più fiera e folta.

Una fierezza meritata e, è il caso di dire, conquistata sul campo. Messa alla prova della sfida organizzativa e orgogliosamente ha chiuso la lunga sfilata di oltre quattro ore e, quattro ore di applausi. Con tanto di sorpresa finale di auto e moto d'epoca e il grande tricolore fatto sventolare più alto dalla gioia dei podisti del gruppo di Atletica Padre Pio.

Non ho ascoltato i messaggi di saluto, mi hanno riferito il rammarico manifestato per l'assenza dei politici, del Governo. Di solito il ministro della difesa è sempre allegro in prima fila alle Parate, strano che non abbia trovato il tempo di fare un salto e venire a salutare i militari più simpatici e stimati dagli italiani. Lui e il ministro dell'interno, che non si fanno mancare l'occasione di apparire, neppure quando ricacciano in mare i migranti del mondo e del mediterraneo, non hanno trovato un motivo valido per venire qui a San Giovanni Rotondo? Pensano forse di dover difendere la patria dal degrado provocato da chi si scandalizza delle veline e di papino?

Beh, hanno sbagliato e persa una bella occasione perché qui non c'erano solo dei bei bersaglieri, c'erano tante belle bersagliere, circondati da tanto affetto, di tanta bella gente. Italiani anche noi, o sbaglio? Anzi, non è che la festa, senza di loro, forse è stata più sana?

martedì 19 maggio 2009

Emergenza terremoto in Abruzzo: la Cna esporta il “modello Friuli”

di ALESSANDRA CESCHIAVENZONE.

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L’artigianato friulano e l’opera corale dei sindaci, degli amministratori, dei parroci, protagonisti della rinascita friulana dopo il terremoto in Friuli, diventa un modello da esportare in Abruzzo. Parte oggi dalla sede della Protezione civile di Palmanova, su iniziativa della Cna, un programma di appuntamenti che porterà una delegazione di giovani imprenditori, studenti e professionisti a incontrare i protagonisti della ricostruzione a Venzone. «È la prima tappa di un progetto di collaborazione che intendiamo approfondire» annuncia il direttore Cna di Udine Giovanni Forcione. Il progetto è partito dall’appello lanciato alla Cna udinese da un giovane aquilano laureato in Economia. «È intervenuto in rappresentanza di un gruppo di imprenditori, studenti universitari, professionisti e lavoratori abruzzesi che hanno a cuore la ricostruzione in Abruzzo e che guardano all’esperienza del Friuli come un successo in tema di ricostruzione post-terremoto - spiega Forcione -. Dopo il terremoto del ‘76 l’artigianato friulano ha conosciuto un imponente sviluppo, nel settore delle costruzioni, dall’impiantistica, del legno, e ha operato in prima linea nella ricostruzione. Cna ha deciso di mettersi al servizio delle forze che operano per la rinascita dei territori colpiti dal sisma in Abruzzo per fornire competenze, esperienze, know how e mettere in contatto la delegazione abruzzese con i protagonisti della rinascita friulana. È una tappa che il presidente della Cna aquilana Agostino del Re ritiene propedeutica alla conferenza che sarà organizzata all’Aquila in giugno, cui noi parteciperamo. E chissà che non conduca a un gemellaggio fra terre accomunate dallo stesso dramma e dalla stessa determinazione a rinascere».
La delegazione è arrivata nella serata di ieri, oggi alle 9.30 sarà alla sede regionale della protezione civile a Palmanova dove incontrerà l’assessore Vanni Lenna. Dopo un colloquio con alcuni esponenti dell’Associazione dei consiglieri regionali in carica ed ex consiglieri come Bruno Longo, Diego Carpenedo e Roberto Dominici, alle 15.30 la delegazione incontrerà a palazzo Orgnani Martina di Venzone l’Associazione terremotati del Friuli e i sindaci della ricostruzione, alle 19 l’appuntamento con i parroci del terremoto. Domani alle 9 nella sede della Regione di Udine, ulteriori incontri con i parlamentari friulani del terremoto, alle 11 alla presidenza della Cciaa di Udine l’incontro con Cna, Confartigianato, Confindustria, Costruttori edili, Api, Legacoop, Associazione cooperative friulane, Ascom, Confesercenti, Coldiretti, Cia, Ordine architetti e ingegneri, alle 16 a Palazzo Florio incontro con il rettore Cristina Compagno e gli studenti universitari di origine abruzzese.
«Vogliamo dare un contributo a questi giovani - sintetizza il presidente Cna Denis Puntin - e aiutare la popolazione non solo a ricostruire le fabbriche, ma anche a far ripartire l’economia. La Cna nazionale considera il lavoro post terremoto dei nostri artigiani un esempio da seguire, per questo vogliamo esportate il modello Friuli».

venerdì 15 maggio 2009

LA GUARDIA DI FINANZA LASCIA CERVIGNANO

CERVIGNANO. La caserma della Guardia di finanza di Cervignano, da cui dipendono il comando di San Giorgio di Nogaro e quello di Palmanova, nell’ottica di una razionalizzazione generale dei costi e del personale interno, nei prossimi mesi sarà ufficialmente trasferita a San Giorgio di Nogaro. Il trasferimento, come confermato dalla Guardia di Finanza, inizierà a partire dai primi giorni di agosto e sarà concluso entro la fine dell’anno, quando, dunque, il reparto di Cervignano, dove attualmente lavorano almeno 40 persone, chiuderà definitivamente i battenti. La caserma di via Caiù, che attualmente ha sede in un edificio in affitto sarà accorpata a quella di San Giorgio, che invece è dislocata in un edificio demaniale in via Nazario Sauro.
Come aveva ricordato recentemente il comandante provinciale delle Fiamme Gialle, colonnello Guido Zelano, nell’ambito della razionalizzazione delle risorse finanziarie ed umane, che sta interessando ogni apparato della Pubblica Amministrazione, anche la Guardia di Finanza sta procedendo a ristrutturazioni organizzative dei reparti operativi, che consentono di conseguire risparmi sulla spesa corrente ed un migliore impiego del personale, mantenendo, al contempo, inalterato il controllo economico-finanziario del territorio e il livello di efficacia nell’attuazione delle diverse missioni istituzionali affidate alla Guardia di Finanza.
La Bassa friulana presenta una significativa concentrazione di reparti delle Fiamme Gialle, in quanto, nel raggio di circa dieci chilometri, sono presenti ben tre caserme: la Compagnia di Cervignano e le Brigate di Palmanova (futura Tenenza) e San Giorgio di Nogaro (futura Compagnia). Dei tre reparti la sola Compagnia di Cervignano occupa locali non demaniali. La manovra in atto, nelle intenzioni della Guardia di Finanza, non comporterà alcuna diminuzione della presenza ispettiva sul territorio, sia ai fini di tutela del bilancio dello Stato e degli enti locali, che ai fini della tutela delle regole del libero mercato e del concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. La differente dislocazione del personale, al contrario, consentirà notevoli risparmi di spesa ed il recupero di unità di personale da restituire all’attività operativa.
E sulla notizia del trasferimento della sede della Guardia di Finanza di Cervignano a San Giorgio di Nogaro, interviene la minoranza comunale secondo la quale «il sindaco Paviotti dovrà assumersi la responsabilità politica per non aver nemmeno tentato un’azione tempestiva, votata all’unanimità dal Consiglio comunale, volta ad impedire l’ulteriore depauperamento di risorse ed energie per la comunità».
Elisa Michellut

sabato 9 maggio 2009

GIRO D’ITALIA IN FRIULI-VENEZIA GIULIA, LA NOSTRA GUIDA PER SEGUIRLO MINUTO PER MINUTO

Proponiamo ai nostri lettori una guida per seguire minuto per minuto il Giro d’Italia sulle strade della nostra regione, dove si svolgeranno due tappe, la 2. tappa Jesolo-Trieste domenica 10 maggio e la 3. tappa Grado-Valdobbiadene lunedì 11 maggio.
Esaminiamo allora tutti i passaggi orari nelle località interessate, all’interno della nostra regione.
2. TAPPA, JESOLO-TRIESTE (156 KM.) - DOMENICA 10 MAGGIO
La carovana entra in Friuli attraverso il ponte sul Tagliamento che divide San Michele al Tagliamento da Latisana, proveniente da Jesolo (partenza ore 13.35) A San Giorgio di Livenza-La Salute di Livenza (14.06) l’ingresso nel Friuli storico (ci troviamo amministrativamente però ancora in provincia di Venezia) con passaggio per Sindacale (14.18), Lugugnana (14.28), San Michele al Tagliamento (14.36).
Attraversamento del Ponte sul Tagliamento previsto per le 14.37 con ingresso amministrativo nella provincia di Udine e transito per Latisana alle 14.39.
Da qui a Palazzolo dello Stella (14.49), Muzzana del Turgnano (14.54), San Giorgio di Nogaro (15.04), Torviscosa (15.11), Cervignano del Friuli (15.19), Papariano (15.30).
Si resta in Friuli lasciando la provincia di Udine per passare in quella di Gorizia con transito a Pieris (15.33), San Canzian d’Isonzo (15.36), Staranzano (15.41), Bistrigna (15.43), Monfalcone (15.47).
Ingresso in provincia di Trieste con transito a Duino (15.56), Sistiana (16.00), Grignano (16.13), Miramare (16.14), Barcola (16.20), ingresso nel circuito cittadino di Trieste alle 16.24 (Piazza della Libertà, Piazza Unità d’Italia, via Ottaviano Augusto, via Giulio Cesare, passaggio Sant’Andrea, viale dei Campi Elisi, via Bartolomeo d’Alviano, via Seismit Doda, via Carnaro, galleria Chiarbola, Montebello, viale dell’Ippodromo, via D’Annunzio, via Oriani, largo Barriera vecchia, via Carducci, via Ghega, corso Cavour. Circuito da ripetersi per 3 volte. Il primo passaggio in Piazza Unità d’Italia è previsto per le 16.26, il secondo alle 16.41, il terzo alle 16.57. Arrivo alle 17.12 in riva del Mandracchio.
Tappa di 156 km. dedicata ai velocisti, tracciato piatto come un biliardo. La carovana del Giro si trasferisce poi a Grado per la partenza del giorno dopo.

3. TAPPA, GRADO-VALDOBBIADENE (198 KM.) - LUNEDI’ 11 MAGGIO
Partenza da Grado alle 12.35 e ingresso in provincia di Udine con transiti per Belvedere (12.41), Aquileia (12.47), Terzo d’Aquileia (12.53), gran beneficiata per Cervignano del Friuli che vede il secondo passaggio del giro in due giorni (12.57), Strassoldo (13.03), Sevegliano (13.08), Palmanova (13.10), Santa Maria la Longa (13.18), Santo Stefano Udinese (13.21) e ingresso a Udine attraverso le sue frazioni di Paparotti (13.33), Cussignacco (13.36).
Si giunge in via Leopardi (13.39), viale delle Ferriere-piazzale XXVI luglio (13.42), uscita da Udine e transito per Pasian di Prato-S. Caterina (13.46), Campoformido (13.52), Basagliapenta (14.02), Rivolto con omaggio alle Frecce Tricolori (14.09), Codroipo (14.15).
Ingresso nella provincia di Pordenone e attraversamento del Ponte della Delizia (14.25), Casarsa della Delizia (14.31), Orcenico inferiore (14.37), Pordenone (14.54), Fontanafredda (15.04), Sacile (15.13), Ponte della Muda (15.19).
Ingresso in Provincia di Treviso a Orsago (15.23) e indi arrivo a Valdobbiadene previsto per le 17.17.

Udine. Arriva il Giro, festa in città e dalle Frecce

Udine. Arriva il Giro, festa in città e dalle Frecce

(da “Messaggero Veneto” - rassegna stampa)

LA BASE. Il gruppo entrerà nella base intorno alle 14 di lunedì e troverà gli aerei della Pan disposti a lato della pista. Secondo il programma la maglia rosa dovrebbe avvantaggiarsi e salutare i piloti.
I PRECEDENTI. Due anni fa Udine ospitò la partenza di una tappa. Stesso copione nel ‘98, il Giro di Pantani, con il via della frazione per Asiago. In Giardin grande si concluse una frazione nel ‘90, mentre piazza Libertà nel 1983 fu l’epilogo del Giro vinto da Saronni.

di ANTONIO SIMEOLI

Udine e il Friuli ci saranno al Giro del Centenario. Di passaggio, ma ci saranno e offriranno il meglio di sè. Domenica la Jesolo-Trieste attraverserà la Bassa, lunedì la Grado-Montebelluna passerà per Aquileia, Palmanova, Udine ed entrerà in uno dei simboli del Friuli: la base delle Frecce a Rivolto.
E così per la seconda volta in tre anni la carovana rosa attraverserà la città di Udine. Due anni fa, era il 31 maggio 2007, il Giro partì da Giardin Grande dopo lo spettacolo dello Zoncolan del giorno prima. Lunedì invece la corsa proverrà da Grado, dove partirà la terza frazione di 200 chilometri diretta a Valdobbiadene. Il passaggio per le vie di Udine, poco dopo le 13 da viale Palmanova, a viale delle Ferriere, passando per il nuovo palazzo della Regione e viale Venezia, sarà però solo uno dei momenti clou della due giorni friulana del Giro d’Italia.
Due giorni friulana, ma è meglio dire del Friuli Venezia Giulia. Se due anni fa toccò allo Zoncolan accendere il Giro d’Italia che fu di Danilo Di Luca, quest’anno il baricentro della presenza “rosa” in Regione si sposta nella Venezia Giulia. La seconda tappa di 156 km, infatti, domenica porterà da Lido di Jesolo a Trieste con spettacolare circuito cittadino nella città giuliana, che i corridori dovranno ripetere tre volte. Saranno migliaia i friulani che sceglieranno la gita fuori porta sulle Rive. Ma prima di entrare nelle province di Gorizia e Trieste, i girini e la carovana pubblicitaria - quest’anno, vista l’edizione del Centenario, più numerosa e rumorosa che mai - attraverserà da ovest a est la Bassa percorrendo la strada regionale 14.
Sul ponte del Tagliamento i corridori passeranno dopo le 14.30. E fin oltre Cervignano saranno migliaia gli appassionati sulle strade, con l’asfalto rinnovato dalle diverse amministrazioni comunali, ad attendere il passaggio di Lance Armstrong e soci. L’attraversamento della provincia di Udine durerà circa un’ora e buona parte sarà ripreso dalle telecamere Rai che, attraverso Rai International, irradieranno le immagini del Friuli in tutto il mondo. Sì perchè il Giro d’Italia è soprattutto questo per le regioni e i paesi interessati: promozione del territorio. Per questo lunedì i corridori prima di lasciare Grado (villaggio di partenza davanti al Centro congressi) passeranno per il lungomare e il Porto vecchio prima di dirigersi verso Aquileia, Palmanova e quindi Udine.
La diretta Rai, nel corso della trasmissione del mattino, è assicurata per Grado, mentre le immagini di Aquileia, della città stellata e di Udine saranno trasmesse in differita nel collegamento pomeridiano. Poi, attraversata la città poco dopo le 13.30, i girini arriveranno a Rivolto ed entreranno nella base delle Frecce Tricolori, come accadde nel 1998. Allora il gruppo transitò in pista con la Pan che volteggiava in cielo. Ora gli aerei aspetteranno il gruppo a terra.
Poi la carovana si dirigerà verso Destra Tagliamento e il Veneto. E darà appuntamento al 2010, quando il patron delle tappe friulane Enzo Cainero con tutta probabilità ripresenterà lo Zoncolan (e l’inedito Crostis?), quel mostro capace di attirare due anni fa sopra Ovaro, Ravascletto e Sutrio oltre centomila persone.

A PALMANOVA INCONTRI DI APPROFONDIMENTO SULLA DIMENSIONE ADULTA DELLA FEDE

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