venerdì 19 agosto 2011

Acquedotto senza fondi, stop al restauro

Speranze e delusioni si alternano sulla strada del recupero della Fortezza. Contrariati il sindaco e la Soprintendenza

di Alfredo Moretti

PALMANOVA

Acquedotto veneziano, slittano i lavori per mancanza di fondi. Si alternano preoccupazioni ed entusiasmi nella città stellata per la situazione del Monumento nazionale. Infatti, alle richieste e agli appelli d’intervento per la salvaguardia della cinta bastionata da parte del sindaco Francesco Martines e dello stesso soprintendente Luca Rinaldi, che davvero verte in uno stato di degrado preoccupante, alla soddisfazione per la garanzia che il ministero dei Beni culturali supporti la candidatura di Palmanova per entrare nel patrimonio Unesco, ecco una nuova tegola riguardo appunto i manufatti d’importanza storica. Pietre ed epigrafi che cadono, mancanza di fondi necessari per completare il recupero, problemi strutturali che insorgono continuamente: l’acquedotto veneziano, biglietto da visita speciale per chi entra nel centro storico dalla monumentale porta Udine, davvero preoccupa. E di questa situazione ne ha parlato il soprintendente Luca Rinaldi e l’architetto Barbara Pessina che seguono direttamente gli interventi.

«Man mano che proseguono i lavori, insorgono sempre maggiori problemi e il degrado è davvero notevole - ha dichiarato Luca Rinaldi. Chiaramente servono più stanziamenti per condurre in porto questo importante recupero». Secondo Barbara Pessina, per il restauro dell’acquedotto veneziano sono stati stanziati circa 82 mila euro cosicché il Genio civile che, su mandato del Demanio proprietario della struttura, ha avviato l’intervento. «La straordinaria manutenzione, il recupero e la messa in sicurezza dell’acquedotto veneziano si è resa necessaria dopo che la tromba d’aria di alcuni anni fa aveva divelto quasi completamente la sezione interna del manufatto in lamiera zincata, dove scorreva l'acqua - ha precisato l’architetto Barbara Pessina. Via via però che i lavori di recupero procedevano ci si è resi conto che i danni sono ben maggiori e purtroppo ben superiori a quanto previsto. Molte pietre sono da sostituire altre, compresi cartigli ed effigi devono essere consolidati. E pensare che l’intervento per ora ha interessato soltanto la metà dell’acquedotto. Sull’altra metà non è stata ancora messa mano». Barbara Pessina conferma quanto espresso dal soprintendente Rinaldi, infatti servono urgentemente almeno altri 100mila euro per andare avanti in questo restauro. «Si deve procedere subito nei lavori per questo acquedotto - ha sottolineato Rinaldi -, pertanto è indispensabile una verifica sui fondi a disposizione del Genio civile e reperire in qualche modo le somme che servono per completare l’opera». L’acquedotto veneziano con le sue caratteristiche arcate è stato realizzato nel 1665 con l’allora Provveditore generale di Palmanova Alvise Molin. Poi il manufatto fu perfezionato nel 1751 da Ermolao Pisani, un altro esponente di spicco della Serenissima e le epigrafi più visibili risalgono proprio a questo periodo. Ebbene, a questo punto, come ha tenuto a ribadire Barbara Pessina, è chiaro che la conclusione dei lavori di ristrutturazione dell’acquedotto prevista per novembre non sarà possibile, ma i tempi si allungheranno inevitabilmente.

MORTEGLIANO Appello per l’elettrodotto

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2011/08/10/news/appello-per-l-elettrodotto-1.768039
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giovedì 18 agosto 2011

Per chi va in Terra Santa: aggiornamento

Un incontro al prossimo Meeting di Cl con il Custode padre Pizzaballa dimostra come le organizzazioni e i movimenti cattolici di massa guardino sempre di più verso Gerusalemme

Giorgio Bernardelli
Roma

Una mostra sugli scavi archeologici di Cafarnao, per raccontare il volto di Gesù “con gli occhi degli apostoli”. E un incontro con il Custode di Terra Santa, il francescano padre Pierbattista Pizzaballa, in programma nell'auditorium della Fiera per il pomeriggio di mercoledì 24 agosto.

C'è la Terra Santa tra i temi quest'anno al centro dell'attenzione del Meeting di Rimini - la kermesse del popolo ciellino in programma dal 21 al 28 agosto. E il fatto che Comunione e liberazione guardi verso Gerusalemme non è un caso. L'evento del Meeting, infatti, è il volto visibile di una presenza sempre più forte del movimento nella Città Santa. E - più specificamente - si ricollega all'impegno all'interno di Ats pro Terra Sancta, l'ong della Custodia che sostiene sì l'attività archeologica e la conservazione dei Luoghi santi, ma anche i tanti interventi pastorali e assistenziali promossi dai frati francescani in Israele e in Palestina. Uno degli esempi più recenti di questa collaborazione è il progetto “Sostenere l'emergenza educativa nei Territori dell'Autonomia palestinese”, un programma triennale di formazione per gli educatori delle scuole cattoliche della Palestina che l'Avsi (l'ong legata a Cl) sta portando avanti con il sostegno della Cooperazione italiana.

Il caso di Cl non è, però, isolato: sono tanti, infatti, i movimenti che in questi ultimi anni hanno inaugurato proprie attività in Terra Santa. Se un tempo, infatti, erano gli ordini religiosi ad ambire ad avere almeno una propria presenza a Gerusalemme, oggi sono queste nuove forme di aggregazione ecclesiale ad aver raccolto il testimone. E non è raro il caso di movimenti che, nella gestione di case o lughi di accoglienza per i pellegrini, subentrano o si affiancano a congregazioni di religiosi o religiose in crisi di vocazioni. Uno dei casi più significativi è quello di Chemin Neuf, realtà francese fondata dal gesuita Laurent Fabre, che dal 2006 affianca le Suore di Nostra Signora di Sion al convento dell'Ecce Homo, sulla Via Dolorosa. Luogo molto visitato dai pellegrini, dal momento che al suo interno si trova il Lithostrotos, un antico graffito realizzato dai soldati romani che si trovava nella Fortezza Antonia, la prigione dove con ogni probabilità fu condotto Gesù dopo il suo arresto. A un gruppo di Chemin Neuf è affidato poi anche un nuovo progetto molto ambizioso che ha appena aperto i battenti a Nazareth: il Centro internazionale Maria di Nazareth, moderno museo interattivo dedicato alla figura della Madonna che sorge a pochi passi dalla basilica dell'Annunciazione.

Sempre durante la primavera scorsa ha aperto poi i battenti a Tiberiade, sulle rive del lago, l'Oasi dell'Emmanuele, una casa di accoglienza per pellegrini legata alla spiritualità dell'omonimo movimento francese, che fa parte dei gruppi del Rinnovamento carismatico. Contano invece già più di trent'anni di presenza in Terra Santa i Focolarini; che in questo 2011, però, hanno comunque vissuto un evento particolare: la visita della presidente Maria Voce, accompagnata da tutto il direttivo. Anche questa è stata l'occasione per parlare coi responsabili locali di nuovi progetti. Uno - in particolare - era un grande sogno di Chiara Lubich: far sorgere un focolare su un terreno di proprietà del movimento che si trova vicino alla chiesa di San Pietro in Gallicantu, ai piedi del monte degli Ulivi, proprio là dove Gesù pregò per l'unità dei cristiani. Non sarà facile ottenere i permessi edilizi dalla municipalità di Gerusalemme e infatti per ora il progetto è quello di un parco da utilizzare per raduni all'aperto. «Nonostante le difficoltà - ha dichiarato però Maria Voce - non rinunciamo all'idea del focolare; perché fa parte della nostra spiritualità, in un certo senso del nostro carisma».

Discorso a parte lo merita la Domus Galilaeae, la grande struttura del Cammino neocatecumenale che si trova a Korazym, su un'altura che domina il lago di Tiberiade. Fu Giovanni Paolo II a benedirla durante il suo pellegrinaggio nel 2000 e da allora la presenza dei neocatecumenali è molto cresciuta. Ma proprio questa esperienza ha creato anche qualche difficoltà nei rapporti con la Chiesa locale. Al punto che nel febbraio 2007 l'assemblea degli ordinari cattolici della Terra Santa decise addirittura di inviare una lettera pubblica alle comunità neocatecumenali, invitandole a rispettare le tradizioni liturgiche locali e a “ prendere posto nel cuore della parrocchia nella quale annunciate la Parola di Dio, evitando di fare un gruppo a parte”.

Tensioni che tante volte hanno scandito il rapporto tra Chiesa locale e movimenti, ma che comunque non preoccupano più di tanto il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal. “Queste nuove presenze - commenta - sono un segno positivo, una ricchezza che apprezzo e amo. Capisco che Gerusalemme attiri tutti quanti e noi dobbiamo essere Chiesa madre che accoglie tutti. Ci aiutano a far sì che la Terra Santa sia luogo di preghiera e non di conflitto. Più ce n'è e più sono contento. Certo, la difficoltà a capire il contesto locale non manca mai - aggiunge il patriarca -. Se uno viene in Terra Santa già pieno di se stesso diventa un'esperienza catastrofica per lui e per noi. Ma io vedo molta apertura su questo. E avremo tutto il tempo per farlo capire ancora meglio”.

Per chi va in Terra Santa

La testimonianza di alcuni volontari ATS pro Terra Sancta a Betlemme

Abbiamo chiesto a Fabrizio e Francesca, due volontari di ATS Pro Terra Sancta, di raccontare la loro esperienza a Betlemme. Dedicano la giornata a servizio dei bambini di Betlemme, la mattina presso l’asilo gestito dalla Societá Antoniana di Betlemme, e il pomeriggio presso l’Hogar Niño Dios, centro che ospita bambini disabili.

“Sono le sei del pomeriggio nella calda estate di Betlemme e i bimbi dell’Hogar Niño Dios reclamano la pappa prima del cambio pannolino, degli ultimi giochi e del tanto sospirato riposo notturno. Qui i piccoli ospiti non sono bambini qualunque, ma sono coloro nei quali si vede maggiormente il volto bisognoso dell’amore di Cristo, una grande sofferenza e un grande amore. Sono bambini disabili, gli abbandonati, gli ultimi di una terra difficile lacerata dal dolore e dalla contraddizione; ultimi che per le suore del Verbo Incarnato, che abitano l’Hogar, sono diventati i primi nel mondo. E lo diventano per noi che, come volontari, ci mettiamo completamente in gioco al servizio di chi ha bisogno.

Quello che si è chiamati a svolgere qui è un compito difficile, diremmo addirittura spaventoso ed è giá tanto se non ti fa scappare a gambe levate al primo impatto. Ma se saprai andare oltre questo primo sguardo ti innamorerai senza dubbio e in questo luogo un pezzetto del tuo cuore rimarrá per sempre. L’abbiamo visto negli occhi lucidi dei volontari che ci hanno preceduti e andando via ci hanno passato il simbolico testimone della speranza, lo sentiamo come un’enorme gioia ad ogni pannolino cambiato, ad ogni pappa imboccata, ad ogni muta conversazione. Si, muta, perchè qui la sola barriera non è la lingua araba. Difficoltá motorie, autismo, cecitá, sorditá, muri che sembrano invalicabili proprio in questa cittá che di tristi ed insuperabili muri ne conosce il segno. Barriere che questi piccoli angeli fanno sembrare irrisorie trasmettendo la loro incredibile voglia di vivere.

La gioia che ci riempie il cuore ci spinge a consigliarvi di fare un salto qui, dove il Cielo tocca la Terra e dove la luce della cometa risplende negli occhi scuri dei bimbi palestinesi.

Non ne rimarrai deluso, ci puoi contare”.

lunedì 15 agosto 2011

Moria di piccioni


PALMANOVA (UDINE), 14 AGO – Una moria di piccioni in Piazza Grande a Palmanova ha creato allarme sanitario e obbligato il sindaco, Francesco Martines, ad annullare il mercato del lunedi’ di Ferragosto. Da stamattina sono stati raccolti oltre 50 piccioni morti e altri 200 agonizzanti attorno alla roggia della piazza centrale ed e’ stato richiesto l’intervento dell’Azienda sanitaria. L’origine dell’evento non e’ ancora stata accertata. Il servizio veterinario ha inviato campionamenti all’ Istituto di Igiene e Profilassi di Udine per accertamenti microbiologici e tossicologici.

domenica 14 agosto 2011

Terra Santa tra speranze e tensioni: la riflessione di mons. Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme

Terra Santa tra speranze e tensioni: la riflessione di mons. Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme



Il ricorso dei palestinesi all’Onu, il 20 settembre, per il riconoscimento di un proprio Stato, le proteste in Israele contro il carovita, gli insediamenti israeliani nei Territori occupati: sono i temi caldi della situazione attuale in Medio Oriente, in particolare in Terra Santa, mentre l’attenzione è catalizzata dalle drammatiche notizie che giungono dalla Siria. Fausta Speranza ne ha parlato con mons. William Shomali, vescovo ausiliare del Patriarca Latino di Gerusalemme:RealAudioMP3

R. - Veramente in Terra Santa abbiamo tre punti caldi, perché quando parliamo di Terra Santa, infatti, parliamo di Israele, da una parte, e della Palestina, dell’altra: si trovano sullo stesso territorio, tra il Giordano e il Mediterraneo. I palestinesi guardano a settembre e sperano di essere riconosciuti, come Stato, dai due terzi dei Paesi che compongono le Nazioni Unite. D’altronde sanno, però, che arrivando al Consiglio di Sicurezza troveranno il veto americano: questo lo sanno già, ma nonostante ciò vogliono provare ad avere un riconoscimento dell’Assemblea generale, diventando così uno Stato osservatore. Dunque, i palestinesi vivono una certa speranza, anche se limitata perché già sanno che dopo aver ottenuto il riconoscimento - se questo ci sarà! - la situazione non cambierà. Ma certamente cambierà il senso di fiducia in loro stessi e con questo riconoscimento avrebbero più fiducia per l’avvenire.

D. - Da parte palestinese c’è questa attesa per settembre. Da parte di Israele, nella società civile, c’è una spinta, una protesta per questioni economiche e da parte del governo c’è invece la preoccupazione e l’allarme per eventuali disordini. Ma tra la gente israeliana cosa si percepisce?

R. - In Israele, è in corso una protesta contro il carovita, perché mancano in particolar modo gli alloggi: da parte del governo, c’è troppa burocrazia prima di arrivare ad ottenere l’autorizzazione per costruire una casa. Noi, come Patriarcato, abbiamo impiegato 15 anni per riuscire ad ottenere le autorizzazioni per la costruzione di alloggi per 80 famiglie: un tempo un po’ troppo lungo per gli israeliani, ma anche per gli arabi. Una casa costa molto: a Gerusalemme, una casa nuova di cento metri quadrati costa 300 mila dollari, da pagare subito. La gente comune non può farlo… Per affittare una casa, una casa normalissima, sempre a Gerusalemme, servono 800 dollari. Questo è un costo troppo elevato per una famiglia media. Quindi è partita da Tel Aviv, e si è poi estesa in altre 10 città, una protesta sotto le tende, con l’aiuto di giovani universitari e di intellettuali. Questo fa paura al governo, perché questa protesta potrebbe crescere. Israele è un Paese ricco, ha soldi, ma spende molto per le armi per difendersi contro l’Iran, contro i Paesi arabi vicini. Quindi queste persone che protestano dicono: “Mettete meno soldi nel budget relativo all’acquisto di armi e più soldi nello sviluppo economico”.

D. - Mons. Shomali, un altro punto dolente è quello degli insediamenti: anche per le colonie si spende e si incentivano le persone ad andare lì proprio perché gli alloggi costano meno in queste colonie…

R. - Esatto, ma molto israeliani non vogliono vivere in questi insediamenti perché si trovano nei Territori occupati: hanno paura che un giorno debbano andarsene, perdendo la casa; o hanno un senso di giustizia, perché questi territori non appartengano a loro. Per diversi motivi, quindi, ci sono tante case vuote negli insediamenti e poche case vuote nelle grandi città.

D. - Nella situazione attuale, lei vede possibile una ripresa seria dei negoziati?

R. - I palestinesi sono sfiduciati riguardo ai negoziati: sono durati più di vent’anni senza, però, portare alcun risultato. Io penso che se ci fosse un’intenzione seria da parte di Israele di riaprire i negoziati veramente, si potrebbe ottenere qualcosa: a condizione, però, di ripartire dalla piattaforma relativa alle frontiere del ’48, considerando Gerusalemme Est come territorio occupato. Se si riuscirà ad essere chiari su questi principi, su cosa sia stato occupato o su cosa non sia stato occupato, si potranno condurre negoziati onesti, chiari e produttivi.

D. - Mons. Shomali, in questo contesto di cosiddetta “Primavera araba”, che in realtà sta diventando un po’ un “autunno arabo”, l’attenzione mediatica sul Medio Oriente e sulla zona della Terra Santa è diminuita?

R. - E’ un po’ diminuita, perché l’attenzione è ora spostata verso la Siria, dove ogni giorno si sente parlare di 15-20 morti. Anche noi, come vescovi della Terra Santa, stiamo preparando un comunicato, che sarà pubblicato prossimamente, per chiedere al governo siriano una maggiore democrazia e un atteggiamento non violento nei confronti del movimento di protesta. (mg)

mercoledì 10 agosto 2011

Apro una serie di post sulla Terra Santa che un gruppo di pellegrini della Forania di Palmanova visiterà dal 25 agosto al 1 settembre

Video - Nel deserto a scuola della Parola

Franciscan Media Center | 3 agosto 2011

(clicca sulla foto per lanciare il video)

È sempre meno raro, in Terra Santa, incontrare gruppi di giovani pellegrini che, accompagnati dai sacerdoti che li hanno guidati in un itinerario biblico e spirituale durato per mesi nei loro paesi e città, vivono un pellegrinaggio tutto speciale nella terra dell’Antico e del Nuovo Testamento. In questo video l’esperienza di 23 ragazzi e ragazze in viaggio con don Martino Signoretto, biblista e guida di Terra Santa di origini venete.


martedì 9 agosto 2011

Allarme per Palmanova «Un bene in rovina»


Non andiamo a cercare le cause passate, ma a leggere un articolo del genere la tentazione è forte....
Se vuoi leggere l'articolo del Messaggero Veneto clicca qui

lunedì 8 agosto 2011

Citta' aspira a diventare patrimonio dell'umanita' dell'Unesco


Ansa.it

Clicca per saperne di più


isolabasket.it ci informa su un'atleta nata a Palmanova...

07.08.2011 - ore 17:49

Serie A2F: La Virtus Cagliari ingaggia Nicolini e Passon

CAGLIARI. Dopo l’arrivo dal Cus di Maria Giovanna Noè, la Virtus ha reso noto di aver ingaggiato altre due atlete per la stagione 2011/2012 di Serie A2.
Fa ritorno a Cagliari, dopo aver militato dal 2006 al 2009 al Cus, la play-guardia argentina Laura Nicolini, classe 1975, lo scorso anno punto di forza del Basket Dueville (Vicenza) formazione di Serie B regionale.
L'altro nome nuovo in casa Virtus è quello di Silvia Passon ala di 182 centimetri nata a Palmanova il 17 aprile del 1985, con un passato anche in Serie A1 nelle fila di Cus Chieti (2004/2005) e Mercede Alghero (2006/2007).
Arriva dall’esperienza in Serie B d'Eccellenza con la maglia dell’Olimpia Reggio Calabria. In precedenza ha vestito le maglie di Alcamo (Serie A2 2008/2009), Ivrea (Serie A2 2007/2008) e Olmedo (B d'Eccellenza, 2005/2006).
Novità anche per quanto riguarda lo sponsor dal momento che la Virtus la prossima stagione avrà impresso nelle il logo della "STS Srl" società che opera nel campo delle energie rinnovabili.
Nei prossimi giorni la società cagliaritana potrebbe annunciare altri colpi di mercato.

giovedì 4 agosto 2011

A San Gervasio una via e un cippo all’8° Alpini(dal sito ana.it)

2 agosto

Il gruppo di San Gervasio di Carlino, sezione di Palmanova, ha organizzato una bella festa alpina in occasione del 90° del locale monumento ai Caduti. L’amministrazione comunale, per dare risalto all’evento, ha edificato un cippo e intitolato una via all’8° Alpini. Le cerimonie sono iniziate con l’alzabandiera presso il parco civico e sono proseguite con la Messa accompagnata dal coro sezionale “Ardito Desio” di Palmanova.

La sfilata è stata aperta dalla Nuova Banda di Carlino e dai vessilli delle sezioni di Udine e Palmanova seguiti da una cinquantina di gagliardetti alpini, da un picchetto armato dell’8°, da un plotone storico in divisa della 1ª guerra mondiale, dai gonfaloni comunali, dalle autorità e da uno stuolo di alpini.

Dopo la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai Caduti e l’allocuzione del vice sindaco alpino Gisberto Mian, si è proceduto alla intitolazione della via e alla inaugurazione e benedizione del cippo all’8°, con discorsi del sindaco Diego Navarria, dei presidenti delle sezioni di Udine Dante Soravito de Franceschi, di Palmanova Luigi Ronutti e dell’allora vice presidente nazionale vicario Marco Valditara.

mercoledì 3 agosto 2011

Allarme per Palmanova «Un bene in rovina»

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2011/08/01/news/allarme-per-palmanova-un-bene-in-rovina-1.754711
Segui questo link per trovare le pagine del Messaggero veneto dedicate a Palma...
C'era bisogno d'arrivare a tutta la cinta in degrado????
Non si possono programmare interventi annuali?

A PALMANOVA INCONTRI DI APPROFONDIMENTO SULLA DIMENSIONE ADULTA DELLA FEDE

A PALMANOVA INCONTRI DI APPROFONDIMENTO SULLA DIMENSIONE ADULTA DELLA FEDE La Collaborazione p...