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martedì 29 luglio 2008
AUTOVIE VENETE: AFFIDATA PROGETTAZIONE PALMANOVA-MANZANO Stampa
Il collegamento si sviluppera' dal casello di Palmanova a San Nicolo' frazione del comune di Manzano, coprendo un tratto di circa 13 chilometri intervallato da una dozzina di rotatorie.
Il tracciato partira' dal cavalcavia sull'autostrada di Palmanova, correra' a sud della strada provinciale Cinquanta, proseguendo verso San Vito al Torre, Viscone, San Giovanni al Natisone per riagganciarsi infine alla complanare di Manzano.
'Un intervento - afferma il presidente di Autovie Venete Giorgio Santuz - che rendera' piu' veloce, fluido, e soprattutto sicuro, il transito dei mezzi pesanti dall'area del distretto all'imbocco dell'autostrada. Un'infrastruttura importante per le imprese la cui realizzazione permettera' di smistare diversamente il traffico, alleggerendo la rete viaria locale dal passaggio dei mezzi pesanti'. (fonte: AGI)
venerdì 25 luglio 2008
Testimonianze d'arte in Friuli. Capolavori della Fondazione Crup
Capolavori della Fondazione Crup
10/10/08 > 30/11/08 - Udine
I più antichi dipinti trattano per lo più il tema della Pietà, cioè l’immagine della Madonna che tiene sul grembo il corpo del Cristo morto, per cui è facile pensarli commissionati dai reggitori del Monte di Pietà di Udine. Spicca tra gli altri la Deposizione dipinta nel 1576 da Pomponio Amalteo, pittore di San Vito al Tagliamento, allievo e genero di Giovanni Antonio Pordenone: scenografica, drammatica composizione di grande formato (198x198 cm) con il gruppo centrale e gli astanti sullo sfondo di un arioso paesaggio con la turrita città di Gerusalemme ed il lontano colle del Calvario. Di forte suggestione e di intensa emotività sono anche la Deposizione di Palma il Giovane (ca. 1595), dall’accentuato contrasto chiaroscurale, e il Cristo deposto di Camillo Lorio (fine sec. XVII), opera tanto bella per il sentimento drammatico che la pervade e per il livello pittorico da essere stata in passato assegnata ad Antonio Carneo.
Di notevole qualità anche alcune altre tele del primo Seicento di Sebastiano Secante, Nicolò Frangipane, Vincenzo Lugaro, Girolamo Lugaro: di quest’ultimo è un dipinto di grande dimensione eseguito nel 1624 per il Monte di Pietà di S. Daniele del Friuli, con l’immagine dei santi Daniele e Michele arcangelo ed una piacevole suggestiva veduta della cittadina di San Daniele abbarbicata sui colli. Al 1670 circa va datato un interessante ritratto a figura intera di Antonio Carli eseguito da Sebastiano Bombelli, mentre per quanto riguarda il Settecento, si segnalano i cinque dipinti del pittore carnico Nicola Grassi, quattro raffiguranti episodi evangelici (l’Annunciata, la Tentazione di gola, la Tentazione di dominio e la Samaritana al pozzo) e uno di carattere profano (Il sacrificio di Ifigenia), singolare copia di un quadro di Giambattista Tiepolo. Inoltre, una fresca composizione di Giannantonio Pellegrini (Il Giudizio di Mida).
A queste opere, che nella quasi totalità fanno parte del patrimonio storico del Monte di Pietà, molte altre se ne sono aggiunte nel secolo scorso, per mirato acquisto atto a salvaguardare importanti testimonianze d’arte e a favorire e sostenere la cultura locale. A questo proposito, di grande interesse le ultimissime acquisizioni portate a termine dalla Fondazione CRUP, una scultura in legno dipinto e dorato della bottega di Domenico da Tolmezzo (fine XV secolo) raffigurante un Santo diacono, e uno straordinario dipinto ad olio su tela che raffigura la soppressione del Patriarcato di Aquileia, eseguito dal pittore romano Placido Costanzi (1690-1759) su commissione del cardinal Orsini che ne volle far dono al papa Benedetto XIV.
Relativamente all’Ottocento, vanno ricordati un’ariosa, poetica tempera di Giuseppe Bernardino Bison, il pittore di Palmanova che viene considerato l’ultimo dei vedutisti veneti, la lirica, luminosa scultura in marmo di Luigi Minisini intitolata la Pudicizia, che fu particolarmente ammirata all’Esposizione Universale di Parigi del 1867 e alla quale i contemporanei dedicarono numerosi scritti elogiativi e perfino una poesia, il grande ed elegante vaso celebrativo in argento del 1845, alto ben settanta centimetri e con la veduta della piazza Contarena di Udine, considerato da molti il capolavoro dell’orefice udinese Luigi Conti.
L’arte del Novecento si manifesta in numerosissime pitture e sculture, spesso dovute ai maggiori artisti friulani del secolo. Stupefacente, anche per le straordinarie misure (276x360 cm) il dipinto di Domenico Someda raffigurante la Morte di Dante che si pone come specchio del gusto artistico imperante in Friuli nel periodo immediatamente seguente la grande guerra, quando gli artisti locali frequentavano l’Accademia di Venezia che annoverava tra i maestri pittori come Ettore Tito e Guglielmo Ciardi (opere dei quali pure sono presenti nella collezione della Fondazione CRUP), ma di notevole qualità sono anche i dipinti di Luigi Nono, Pietro Fragiacomo, Ugo Pellis, Enrico Ursella, Vittore Cargnel, Giovanni Saccomani, Ernesto Mitri, Fred Pittino, Giuseppe Zigaina, Anzil Toffolo, Luciano Ceschia, Max Piccini e tanti altri tra i quali l’architetto–urbanista Marcello D’Olivo, il ben noto progettista della città di Lignano Pineta cui nel 1991 la CRUP ha commissionato un grande dipinto (300x600 cm) intitolato Naturzerstorung (La distruzione della natura).
Significative, da ultimo, e straordinarie le opere dei fratelli Basaldella, Mirko e Afro: del primo, una scultura di grande effetto, del secondo un coloratissimo arazzo del 1975, realizzazione del periodo informale dell’artista. Firmata da entrambi, una Crocifissione del 1947 in ceramica colorata, che si colloca come solitario fior d’arte nella produzione artistica internazionale del Novecento, frutto di una collaborazione che non trova riscontri di altrettanta forza evocativa. Infine il grande bozzetto in scala originale (cm. 270x580) realizzato da Mirko Basaldella per la Cancellata delle Fosse Ardeatine, monumento simbolo della Resistenza in Italia.
Curatori della mostra, così come del catalogo edito da Skira (Milano), sono Giuseppe Bergamini e Giancarlo Pauletto.
Tintoria Astico, girone di ferro per la salvezza
Si tratta di un raggruppamento che vede ai nastri si partenza una retrocessa dalla A2, il Muggia, e almeno altre due formazioni, Treviso e Trieste, che si stanno attrezzando per il salto di categoria. Sulla carta si tratta di una conference di notevole livello.
Per centrare una tranquilla salvezza e bissare i risultati del torneo appena concluso il Sarcedo non potrà concedersi distrazioni. Rispetto alla passata stagione cambiano un po' i “numeri” per quanto riguarda l'accesso alla seconda fase, con le prime cinque ammesse alla poule-promozione, mentre saranno tre quelle che giocheranno in quella per la salvezza. E nella seconda fase ci sarà l'incrocio con le formazioni che compongono la conference A1, formata da team lombardi (Virtus Rho, Baskettiamo Vittuone, Basket Carugate) piemontesi (Moncalieri, Auxillium Collegno, Pallacanestro Torino, Ivrea ) e la veronese Alpo. Da segnalare che la classifica iniziale della poule promozione sarà formata portando in eredità i punteggi acquisiti negli scontri diretti giocati in regular season e che non ci saranno partite tra squadre provenienti dallo stesso girone di qualificazione. Le sei formazioni che disputeranno la volata per la salvezza partiranno tutte con zero punti in classifica con la poule che verrà giocata con la formula del girone al'italiana. Da segnalare che le prime otto della poule promozione disputeranno i playoff dov'è in palio l'unica promozione in A2. Al termine della “poule salvezza" la prima in classifica sarà salva, mentre l'ultima retrocederà direttamente in B2.
Fonte: news.tuttobasket.net
mercoledì 23 luglio 2008
L'estate dei bambini friulani
A Feletto Umberto, ad esempio, tutti i mercoledì dalle 10 si tiene Estate in corso: la biblioteca esce dai suoi locali al chiuso per affacciarsi nel mercato comunale con bancarelle piene di libri per il prestito e ogni settimana laboratori creativi.
Il 23 luglio e il 6 agosto l’appuntamento è a Grado per salpare, nel vero senso della parola, a bordo della Barca delle storie e approdare all’isola Ravajera, per un’avventura al limite tra fantasia e realtà (per partecipare è necessario prenotare allo 0431 82630). Mentre il 25 luglio e il 1 agosto il viaggio è via terra con Stazione biblioteca, un viaggio a bordo di un trenino alla scoperta degli atelier degli artisti cittadini.
Domenica 27 luglio a Pian delle Fracadizze ci si ritrova alle 21 seduti intorno al fuoco dell’agriturismo Zaro per la rassegna Boris e Storiis, un viaggio fantastico alla ricerca della nascita del mondo. Mercoledì 30, alle 20.45 si tiene a Palmanova Lumiere vuol dire luce: l’invenzione del cinema raccontata ai bambini come un gioco, sotto le stelle della piazza sotto la Loggia.
Il occasione della rassegna Musica in villa, c’è spazio anche per i bambini, con le narrazioni di storie di viaggi e di mondi lontani al fresco dei giardini e dei parchi di alcune delle più belle ville friulane. Appuntamento il 26 a Galleriano di Lestizza, il 7 agosto a Brasiliano e il 24 a Passariano sempre alle 18.
Venerdì 8 dalle 20,45 a San Giovanni al Natisone si tiene Storie all’improvviso, una caccia alle storie in notturna.
Infine gli appuntamenti di Udine per agosto. Tre sere di narrazioni nella Corte di Palazzo Morpurgo il 7, il 14 e il 21 agosto sempre alle 17.30.
Fonte:www.bimbi.it
Filarete disegnò la pianta di una città ideale. Qualcuno provò a trasformarla in realtà. Uberti l’ha trasferita in cielo. Lasciando allo spettatore il
Massimo Uberti (Brescia, 1966) non lo fa, lascia sfogo alla vena progettuale, lascia a ognuno la libertà di creare una città che risponda ai propri bisogni. La città ideale rinascimentale doveva sorgere in un luogo anch’esso ideale, attraversato da un corso d’acqua e riparato dai venti. La pianta dell’artista della luce si solleva in aria, scrollandosi di dosso vincoli terreni. Sarebbe facile costruire una città perfetta partendo da un territorio vuoto e accogliente insieme.
Questo sì che è impossibile oggi: radere al suolo i monumenti e ricominciare da capo. Uberti non lo chiede, ma lascia che la perfezione sia ispirazione dall’alto, illumini i progetti dell’oggi e del domani; chiede che l’arte rinascimentale non sia calpestata, che non si spenga per gli occhi di cittadini italiani a essa troppo avvezzi, ma nemmeno che si imponga frontalmente come una barriera alla creatività.
Un indizio tuttavia rimane: il verde brillante del prato sottostante l’installazione luminosa, dominato al centro da un’imponete magnolia, naturale raccordo fra cielo e terra. Il bisogno della natura, dei suoi colori, non lo si può negare.
Colgono il suggerimento i disegni degli allievi delle scuole milanesi esposti su un Wall of Dreams, complemento e risposta alla mostra. La creatività dei più giovani cambia aspetto alla città normale e ai suoi monumenti, ma va oltre, inventando per il luogo in cui vivere anche nomi nuovi, sintesi di fantasia, desideri e consapevolezza ambientale. Sorgono arcate-arcobaleno e grattacieli fusillo; la pianta urbana si trasforma in una nave dei desideri; si chiedono case non grigie ma di mille colori; per la pace non basta l’arco milanese ideato da Cagnola, serve un parco intero; contro lo smog si sollecita l’uso di auto elettriche, ma che siano colorate.
La parola non spetta solo ai ragazzi: in questa mostra un po’ scarna, assume valore la continuazione che lo spettatore vorrà darle, descrivendo su una cartolina disponibile in loco o su internet la propria città ideale. Massimo Uberti, insieme alla Fondazione Stelline e Genworth Finanancial, ci mette di fronte a un’urgenza: essere cittadini attivi e ricordarci di cultura, arte e bellezza nel pensare e comunicare le nostre proposte.
Rif. mostra:dal 16 aprile al 16 ottobre 2008
Massimo Uberti - Dreams of a possible city. Tendente infinito
Fondazione Stelline
Fonte: www.exibart.com
Ex palmarino
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