L’installazione al neon che sormonta il Chiostro della Gardenia del Palazzo delle Stelline riprende l’affascinante pianta stellare dell’utopica città di Sforzinda, progettata da Filarete durante il Rinascimento. Utopia per chi la scopre oggi e, a posteriori, osserva che in cinque secoli non fu mai realizzata; modello illuminato di pianificazione urbana e territoriale per gli architetti coevi e non che a essa si ispirarono. Viene di qui Palmanova, la città famosa per la sua forma a stella. Di qui l’intuizione di dotare le città -in primis Venezia, ma non scordiamo Milano- di canali per il trasporto delle merci. Filarete aveva illustrato in un trattato l’organizzazione della città, pensando agli edifici, ai mercati, agli altri spazi pubblici, descrivendo persino alcuni monumenti. Massimo Uberti (Brescia, 1966) non lo fa, lascia sfogo alla vena progettuale, lascia a ognuno la libertà di creare una città che risponda ai propri bisogni. La città ideale rinascimentale doveva sorgere in un ...