Massimo Uberti (Brescia, 1966) non lo fa, lascia sfogo alla vena progettuale, lascia a ognuno la libertà di creare una città che risponda ai propri bisogni. La città ideale rinascimentale doveva sorgere in un luogo anch’esso ideale, attraversato da un corso d’acqua e riparato dai venti. La pianta dell’artista della luce si solleva in aria, scrollandosi di dosso vincoli terreni. Sarebbe facile costruire una città perfetta partendo da un territorio vuoto e accogliente insieme.
Questo sì che è impossibile oggi: radere al suolo i monumenti e ricominciare da capo. Uberti non lo chiede, ma lascia che la perfezione sia ispirazione dall’alto, illumini i progetti dell’oggi e del domani; chiede che l’arte rinascimentale non sia calpestata, che non si spenga per gli occhi di cittadini italiani a essa troppo avvezzi, ma nemmeno che si imponga frontalmente come una barriera alla creatività.
![Filarete - Pianta di Sforzinda - 1465 ca.](http://www.exibart.com/foto/59444.jpg)
Un indizio tuttavia rimane: il verde brillante del prato sottostante l’installazione luminosa, dominato al centro da un’imponete magnolia, naturale raccordo fra cielo e terra. Il bisogno della natura, dei suoi colori, non lo si può negare.
Colgono il suggerimento i disegni degli allievi delle scuole milanesi esposti su un Wall of Dreams, complemento e risposta alla mostra. La creatività dei più giovani cambia aspetto alla città normale e ai suoi monumenti, ma va oltre, inventando per il luogo in cui vivere anche nomi nuovi, sintesi di fantasia, desideri e consapevolezza ambientale. Sorgono arcate-arcobaleno e grattacieli fusillo; la pianta urbana si trasforma in una nave dei desideri; si chiedono case non grigie ma di mille colori; per la pace non basta l’arco milanese ideato da Cagnola, serve un parco intero; contro lo smog si sollecita l’uso di auto elettriche, ma che siano colorate.
![Massimo Uberti - Dreams of a possible city - 2008 - neon bianco - diam. m 27 / h. m 14](http://www.exibart.com/foto/59443.jpg)
La parola non spetta solo ai ragazzi: in questa mostra un po’ scarna, assume valore la continuazione che lo spettatore vorrà darle, descrivendo su una cartolina disponibile in loco o su internet la propria città ideale. Massimo Uberti, insieme alla Fondazione Stelline e Genworth Finanancial, ci mette di fronte a un’urgenza: essere cittadini attivi e ricordarci di cultura, arte e bellezza nel pensare e comunicare le nostre proposte.
Rif. mostra:dal 16 aprile al 16 ottobre 2008
Massimo Uberti - Dreams of a possible city. Tendente infinito
Fondazione Stelline
Fonte: www.exibart.com
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