venerdì 28 agosto 2009

Cosa cambierà con lo spostamento del casello autostradale.

Due rotonde per il nuovo casello

Ecco come cambierà la viabilità nella Bassa con lo spostamento della barriera

PALMANOVA

Fonte

L’assessore Donato illustra il progetto: «Così spariranno tutti i punti critici» I sindaci del territorio hanno chiesto un incontro con Riccardi per avere garanzie

Gli interventi sulla viabilità autostradale (terza corsia) e su quella regionale (collegamenti con il Manzanese e con l’interporto di Cervignano) modificheranno l’assetto viario anche in comune di Palmanova e di Bagnaria Arsa.

«Per quanto riguarda il nostro territorio – spiega l’assessore all’urbanistica e lavori pubblici, Francesco Donato – vanno segnalati alcuni interventi».

Innanzitutto il casello autostradale di Palmanova arretrerà rispetto alla posizione attuale e verrà ampliato per consentire di avere un maggior numero di uscite. Il problema del trafficato incrocio all’uscita dell’autostrada verrà affrontato realizzando un sovrappasso per superare la strada regionale 352 (Palmanova-Grado) e proseguire in direzione Manzano. A raso invece verrà realizzata una rotatoria che consentirà un agevole smistamento del traffico in direzione autostrada, Cervignano, Visco e Palmanova. Sarà pertanto eliminato l’attuale incrocio semaforizzato».

«Proseguendo lungo la strada per il Manzanese – afferma l’assessore – verrà demolito l’attuale cavalcavia e verrà realizzata una rotonda sopraelevata che smisti il traffico in direzione dell’attuale strada della Total, del Manzanese (e quindi anche verso l’ospedale di Palmanova e la Protezione civile regionale), della 352 all’altezza di vicolo Taglio».

Per quanto riguarda il Comune di Palmanova, secondo quanto riferito da Francesco Donato, non vi sono grosse opposizioni a questo progetto di riassetto della viabilità regionale.

L’esponente dell’esecutivo della città stellata ha tuttavia chiesto, assieme al sindaco di Bagnaria Arsa, un incontro con l’assessore regionale Riccardo Riccardi per avanzare alcune richieste a cominciare dalla garanzia che vengano realizzate le barriere fonoassorbenti previste per legge a tutela delle abitazioni che si trovano al limitare dell’autostrada.

«Inoltre – conclude Donato – chiederemo che venga sistemata la strada 352 dall’autostrada all’incrocio con la Sr 252 (la Napoleonica). Tale incrocio verrà inoltre sostituito da una rotatoria

domenica 23 agosto 2009

Cognome raro!

Dordei, il palmarino, al passo con la Snaidero
22/08/2009 11:04 - di VALERIO MORELLI
UDINE. Il ragazzo è di Tarquinia (Viterbo), dov'è nato il 19 luglio 1981. È figlio e nipote d'arte: suo padre è Guglielmo Dordei, fratello di Giulio che giocò nell'Hurlingam Trieste nel 1979 - '80. L'erede Luigi sta a Pesaro perché ha giocato nella Scavolini 2006 - '07, l'anno della promozione dalla Legadue in A, e si è accasato a baia Flaminia. Ora è arrivato alla Snaidero da Sassari, al seguito di coach Demis Cavina, con una curiosità familiare. «Miei nonni - spiega - avevano una ditta d'autotrasporti a Damasco (in Siria, ndr), ma erano originari di Palmanova. Vivono ancora dei Dordei là. Appena la preparazione me lo consentirà andrò a conoscere il paese dei miei nonni».
Intanto, Luigi Dordei detta le prime impressioni su Udine: «La città l'ho vista poco. La preparazione nei primi tempi è letto, mangiare e allenarsi. Il gruppo è giovane e ha voglia di fare. Bennett, l'unico americano al lavoro con noi, è in gamba. Con Mathis ho giocato un po' a Pesaro, poi lui l'hanno ceduto a Imola a stagione in corso. Ho fatto raduni azzurri con Brkic e Zacchetti.. Ci giochiamo contro dalle giovanili: Brkic con la Virtus Bologna e io con la Fortitudo».
Conosce bene Cavina e i suoi metodi per averlo avuto a Sassari gli ultimi 2 anni: «Ha la stessa impostazione: fa lavorare duro, è perfezionista. Se lo si segue bene, si raggiungono i risultati».
Nell'ultima stagione, con il Banco Sardegna finalista in Legadue, Dordei ha servito la causa soltanto per 16 gare perché si è rotto il tendine d'Achille sinistro e adesso è al ritorno agonistico: «Ho cominciato come gli altri. Sto abbastanza bene. Non ho la solita esplosività, ma in preparazione è naturale per tutti. L'importante è che il tendine non mi dia fastidio, che non si sia infiammato: ha risposto alla grande».
Previsioni? «È presto per farle. Manca l'altro Usa (Harrison, ndr), prima giochiamo insieme».
Ieri pomeriggio, al Cus, è stato esaudito: Cavina ha fatto giocare con continuità 5 contro 5. Vista l'atipicità dei lunghi, imposta la squadra su velocità e transizione: gestendo bene i primi 8'' d'entrata nei giochi, non sarà un corri e tira. Il 29 agosto, al Carnera, prima dimostrazione con l'AcegasAps Trieste. Queste le altre date: 4 settembre, a Romans, con la Cimberio Varese; 6 settembre, a San Stino di Livenza, con la Reyer Venezia; 9 settembre, a Tarvisio, con Kapfenberg per il 6º memorial Melzi; 13 e 14 settembre torneo a Pistoia pure con Latina e Reggio Emilia; 17 e 18 settembre torneo a Imola con semifinali Snaidero - Reggio Emilia e Imola - Pavia; 25 e 26 settembre 6° memorial Rino Snaidero.

giovedì 13 agosto 2009

Pdl, il 5 settembre convention di tutti e 600 gli eletti a Palmanova

FONTE

Disco verde da Roma al nuovo Comitato di coordinamento Fvg prima regione ad avere ratificati tutti gli organi di partito

di DOMENICO PECILE

UDINE. Radicamento sul territorio, base associativa, processo di dibattito interno, confronto con la base: Il coordinatore regionale del Popolo della Libertà, Isidoro Gottardo, traccia la linea attorno alla quale il partito dovrà organizzarsi nei prossimi mesi soprattutto adesso che da Roma è arrivata da parte del coordinamento nazionale la ratifica e il completamento degli organi collegiali. A fine luglio il Coordinamento nazionale del Pdl ha, infatti, ha infatti reso esecutivo a tutti gli effetti il Comitato di Coordinamento regionale del Fvg che era stato proposto d’intesa tra lo stesso Gottardo e il suo vice, Roberto Menia. Il Fvg è la prima delle cinque regioni in Italia ad avere ratificati e operativi gli organi collegiali. Nell’ordine le altre regioni sono il Veneto, Piemonte, Toscana e Umbria.

«Il Popolo della libertà – dichiara ancora Gottardo – prende finalmente forma, si dà una sua struttura, apre il tesseramento e comincia la campagna d’autunno sapendo di contare oltre che su un base molto forte e numericamente consistente anche su una vera e propria task-force composta dai nostri eletti». Sono infatti circa 600 gli amministratori del Pdl, «un dato assolutamente consistente, importante, preziosissimo. Una volta completato il tesseramento – insiste Gottardo saremo in grado di nominare gli organi comunali, poi in una seconda fase si procederà a celebrare i congressi».

Il Pdl parte da un dato di partenza di circa 9 mila tessere (6 mila quelle di Fi e 3 mila quelle di An). «Inutile nascondere – aggiunge il coordinatore regionale – che l’obiettivo è a due cifre. Quante? Il più possibile oltre le diecimila, ovviamente».

E a proposito di amministratori, il Coordinamento regionale sta mettendo in cantiere già una serie di incontri ed ha già promosso una prima iniziativa che riguarda l’assemblea regionale di tutti gli eletti del Pdl in Fvg che si terrà il prossimo sabato 5 settembre alle ore 9.30 a Palmanova all’Auditorium San Marco. Un’iniziativa questa promossa d’intesa con il Coordinamento nazionale con l’invito esteso a tutti gli eletti del Pdl nei Comuni e nelle Province della regione, oltre ai parlamentari. L’apertura in grande stile di una sorta di campagna di autunno da parte del partito maggioritario del centrodestra.

«Gli eletti – dice ancora Gottardo – avranno un ruolo fondamentale nella costituzione e nel radicamento del Pdl a tutti i livelli territoriali in coerenza con le linee dettate dal primo congresso nazionale. In Fvg, con le ultime elezioni amministrative, il Pdl si è fortemente consolidato e ampiamente radicato ed è quindi fondamentale mettere in campo un’azione di coordinamento tra i diversi livelli istituzionali del partito stesso, rispondendo pienamente alle attese dei nostri elettori e nell’interesse generale delle comunità locali. L’assemblea regionale si aprirà con una relazione del presidente della regione Renzo Tondo e vedrà fra gli altri la presenza del responsabile nazionale Enti locali, l’europarlamentare Giovanni Collino, e dei parlamentari Mario Calducci, dell’ufficio organizzativo Maurizio Lupi».

mercoledì 12 agosto 2009

Soldati a Gradisca

Fonte


Inziata la stima dei danni: distrutte porte, vetrate e telecamere Per fortuna i clandestini non hanno appiccato il fuoco alla struttura

GRADISCA D’ISONZO. Una forza integrativa di 20 agenti (10 poliziotti e 10 carabinieri) per garantire la sicurezza nel Cie di Gradisca d’Isonzo. A disporlo è stato un provvedimento d’urgenza del ministero dell’Interno (notificato ieri pomeriggio alla questura e alla prefettura di Gorizia) a seguito della rivolta scoppiata sabato sera nel Centro di identificazione ed espulsione isontino.

Un potenziamento d’organico giustificato dalla necessità di ripristinare un’adeguata forza di pronto impiego per gli interventi interni alla struttura e arrivato a poche ore dall’entrata in vigore della precedente ordinanza ministeriale (attiva da stamattina) con cui è stata disposta la sostituzione di 40 agenti (tra polizia, Guardia di finanza e carabinieri) con altrettanti soldati dell’esercito (brigata Genova Cavalleria di Palmanova, unità alla dipendenza della brigata Pozzuolo di Gorizia).

Sale così a 155 unità (105 militari, 30 poliziotti e 10 carabinieri, distribuiti sui 5 turni giornalieri) il contingente effettivo adibito alla sorveglianza e alla sicurezza del Cie di Gradisca dove, ieri mattina, sono cominciati i sopraluoghi per stimare i danni subiti dalla struttura nel corso della rivolta di sabato sera.

«Al momento non è ancora possibile quantificare i danni – hanno confermato dall’ufficio di gabinetto della prefettura di Gorizia –. Dei rilevamenti e di redarre una stima definitiva è stato incaricato l’ente gestore (il consorzio cooperativistico trapanese “Connecting People”, ndr) ma per le perizie specifiche bisognerà attendere qualche giorno. Possiamo solo confermare che l’impianto elettrico non è stato danneggiato ed è regolarmente in funzione mentre sono stati infrante una decina di vetrate anti-sfondamento posizionate lungo le recinzioni e i divisori interni, lucchetti, telecamere e sensori vari. Fortunatamente non è stato appiccato nessun incendio da parte degli immigrati. Allo stato attuale delle cose la situazione può definirsi non solo sotto controllo ma anche nel complesso tranquilla».

Situazione di normalità tornata anche grazie al secondo giorno consecutivo di confinamento nelle proprie stanze dei circa 190 immigrati clandestini attualmente ospitati nel Cie isontino. Tutti dimessi già domenica, invece, i tre immigrati rimasti contusi nel corso della rivolta di sabato sera. Confermata, infine, l’indiscrezione che saranno accelerate le procedure per il rimpatrio coatto di una parte dei clandestini resisi protagonisti dei disordini di sabato sera. «Ci sono difficoltà tecniche legate alla specificità dei singoli casi – hanno aggiunto dall’ufficio di gabinetto della prefettura di Gorizia – ma c’è una volonta chiara di rimpatriare il più presto possibile le persone resisi protagoniste degli episodi di sabato sera».

Rimpatri che potrebbero scattare già entro la settimana, con un primo gruppo di 30 nordafricani che saranno trasferiti a Milano per essere imbarcati, insieme ad altri connazionali provenienti da altri Cie italiani, su un volo per il Paese di provenienza.

Marco Ceci

lunedì 10 agosto 2009

Una foto dall'alto


Ho caricato questa foto dalla rete, si nota la piazza Grande, ma di più si notano i palazzi!
Dall'alto la piazza 2000 si appiattisce, sembra una piattaforma esagonale.
In primissimo piano la zona delle scuole elementari(o primarie) e del Comune con la grande ombra sull'anello della piazza del monumento ai caduti: qui, molti anni fa avevano sede le scuole superiori, almeno una, adesso le esigenze sono cambiate, non è una zona riservata ai giovani...addirittura è stata restaurata una scritta del regime fascista ritinteggiando le scuole elementari: roba del passato!
Il Duomo lo si nota da sè...adesso che sono finiti i lavori bisogna visitarlo: specialmente il reliquiario dei santi che ora si trova dietro la bussola della porta di sinistra, opera di artigianato, adesso non c'è solo la tela del Padovanino ...da ammirare, andate oltre le guide ufficiali...
Dopo il duomo troverete una Contrada chiamata Donato, cosi si chiamano le vie che non portano fuori dalla cinta! Se avete caldo sedetevi sui sedili alla base delle statue che ornano la via sulla piazza. è la contrada più fresca di Palma, ha sempre un po' d'aria da nord!
Si nota un'altra via che però porta fuori le mura: è un borgo, Borgo Cividale: passati tutti i negozietti e bottegone arrivate alla Porta e visitate il museo militare: è l'unica fortificazione visitabile approfonditamente(andate anche nelle altre, ma prima visitate questa, altrimenti non ne capite la struttura).
Per tutto il mese di agosto è aperta la mostra delle Stampe Antiche nella polveriera che si trova in quella zona: praticamente sull'ultimo incrocio prima del semaforo girate a destra e troverete un edificio in pietra circondato da un muro. Non è nella foto.

domenica 2 agosto 2009

Esodo, 9 milioni in viaggio: code e caos A Mestre 30 km di fila, passante chiuso

ROMA (1 agosto) – In coda verso le vacanze. Giornata da “Bollino rosso” sulle autostrade per la mattina e il pomeriggio di oggi. Sono circa nove milioni gli italiani in viaggio per raggiungere le mete turistiche e il traffico è molto intenso sulla rete di Autostrade per l'Italia dalle prime ore del mattino. In particolare in uscita dalle grandi città e sulla direttrice nord-sud, per raggiungere il mare e le località di villeggiatura. Code e rallentamenti sulle autostrade nei tratti salernitano, marchigiano e veneto, ma ad andare in tilt è stato il Nord-Est: 30 chilometri di coda sul passante di Mestre, 9 alla barriera di Trieste Lisert, dieci sulla A23 Udine-Palmanova all'altezza dell'innesto con la Venezia-Trieste. E ancora code lungo la A22, tra Verona e San Michele all'Adige, dieci chilometri sulla A9 al valico di Como-Brogeda, chiusure e forti rallentamenti sulla Salerno-Reggio Calabria, un'ora e mezzo d'attesa al traforo del Monte Bianco in uscita dall'Italia. Sul passante di Mestre l'Anas ha disposto un'ispezione.

Passante di Mestre chiuso per 30 km di coda. Il passante di Mestre è stato chiuso per un'ora e il traffico è stato fatto deviare sulla tangenziale. Lo ha deciso la società Autostrade Padova-Venezia per tentare di ridurre la coda che aveva raggiunto i 30 chilometri con mezzi fermi dal comune di Spinea fino Quarto d'Altino, nel veneziano. Dopo Quarto d'Altino traffico molto a rilento, fino a Trieste. Nel resto della regione, tranne che sulle strade che portano alla montagna, tutte le vie verso le località turistiche sono intasate, con gli automobilisti costretti a viaggiare a passo d'uomo. È così sulla jesolana che porta verso il mare a Jesolo e a Caorle, idem sulla Romea verso Sottomarina. Traffico fortemente rallentato sulla A4 nel tratto Verona-Padova, sulla parte veneta della A22 Verona-Affi e sulle uscite ai caselli che portano al lago di Garda.

Il gigantesco incolonnamento è stato provocato dall'imbuto tra il passante di Mestre, a cinque corsie, e l'A4 Venezia-Trieste, che invece è a due. «Il passante ha spostato di qualche decina di chilometri il problema - dicono da Autovie Venete - ma la situazione non cambierà fino a che non si eliminerà quell'imbuto». Gli incolonnamenti sono iniziati nella notte e nel tardo pomeriggio si registravano ancora 3 km di coda lungo il passante e altrettanti sulla tangenziale di Venezia, oggi beffardamente libera almeno fino a quando non è stato deciso di chiudere il passante. Bilancio: oltre quattro ore per fare trenta chilometri, decine di migliaia di bottiglie d'acqua distribuite dai volontari della protezione civile.

Ispezione dell'Anas. Il Presidente dell'Anas Pietro Ciucci ha chiesto all'Ispettorato Vigilanza Concessionarie Autostradali (IVCA) «una immediata verifica ispettiva su quanto accaduto oggi lungo l'autostrada A4-A57 (Passante di Mestre), dove si sono formate code di oltre 30 chilometri e il blocco della circolazione autostradale». Il direttore dell'ispettorato, Mauro Coletta, ha incaricato il responsabile dell'area attività ispettiva, ing. Stefano Chini. L'ispezione dovrà essere completata entro dieci giorni e dovrà accertare «le cause delle consistenti code e del blocco» nonchè «se le società interessate abbiano provveduto a porre in atto una specifica organizzazione» e, infine, «quali comunicazioni siano state offerte agli utenti prima e durante» il blocco.

Sull'A4 verso 150mila auto. Si profila un traffico da 140.000-150.000 auto oggi sull'autostrada A4 Venezia-Trieste, un volume 3-4 volte superiore a quello previsto in fase di progettazione dell'arteria. La stima è dei tecnici di Autovie Venete, società concessionaria dell'autostrada, che dalla notte ha registrato transiti superiori alle 3.000 auto all'ora, limite oltre il quale l'autostrada si considera con «traffico incolonnato» e non si calcolano più i transiti. Il traffico medio nel corso dell'anno sull'autostrada Venezia-Trieste oscilla fra i 100.000 e i 110.000 transiti al giorno. L'autostrada è stata progettata circa 30 anni fa e per il suo ampliamento, con la realizzazione della terza corsia, è stato nominato dal Governo un commissario straordinario, Renzo Tondo, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia che detiene la maggioranza assoluta della società di gestione, Autovie Venete.

10 km di coda sulla A23. Una coda di oltre dieci chilometri si è formata sull'autostrada A23 Udine-Palmanova, all'altezza dell'innesto con l'autostrada A4 Venezia-Trieste. L'incolonnamento è stato causato da un incidente, non grave, fra due autoveicoli. Situazioni critiche anche al casello di Latisana (Udine) della stessa A4, dove si è formata una colonna di auto che oscilla fra i dieci e i venti km per entrare in autostrada, e alla barriera di uscita di Trieste-Lisert, sempre della A4, dove la coda in direzione dell'Istria, si mantiene costantemente intorno agli 8-9 km. Una coda di oltre un km si è formata anche sulla A23 alla barriera di Ugovizza, in uscita dall' Italia verso l'Austria.

Chiusi tratti della Salerno-Reggio Calabria, riapertura dopo le 19. A causa del traffico intenso in direzione sud, sono stati chiusi alla circolazione verso nord i tratti dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria tra Pizzo e Lamezia Terme e tra Falerna e Cosenza. La decisione è stata presa per consentire ai veicoli diretti a sud di percorrere su due corsie i tratti della A3 sui quali si viaggia normalmente a doppio senso di circolazione per la presenza di cantieri. Il traffico diretto a nord viene deviato a Pizzo sulla statale 18 sino a Lamezia, ma per chi deve proseguire in autostrada, essendo chiuso anche lo svincolo di Falerna, il percorso obbligato è proseguire sulla stessa statale 18 fino a Paola per poi prendere la statale 107 per rientrare in A3 a Cosenza nord. I tratti chiusi sono stati riaperti poco dopo le 19. Nella norma le attese agli imbarcaderi per la Sicilia di Villa San Giovanni.

Rallentamenti sull'A3. Code e rallentamenti lungo il tratto salernitano dell'autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria. Code nel tratto dell'A3 compreso tra Sala Consilina e Padula; per cercare di far defluire il traffico con maggiore facilità è stata anche aperta un'altra carreggiata, in direzione sud, nel tratto Lauria - Padula Buonabitacolo. Forti rallentamenti si registrano anche sul raccordo Salerno - Avellino, fino allo svincolo di Pontecagnano, e sull'A30, all'altezza del casello autostradale di Mercato San Severino.

A PALMANOVA INCONTRI DI APPROFONDIMENTO SULLA DIMENSIONE ADULTA DELLA FEDE

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