lunedì 9 febbraio 2009

MILIARDI!


Palmanova - La fortezza bussa alla porta dell'Unesco
Mauro Mazzilli
Mercoledì, 12 Aprile 2006 Il Gazzettino (Udine)
PALMANOVA La valutazione in termini monetari del costo del restauro della cinta è attualmente un’impresa estremamente difficile

Al lavoro la macchina burocratica per l’inserimento della città nel patrimonio mondiale tutelato


Sarà difficile ma val la pena di tentare. Parliamo dell'inserimento della città fortezza nel patrimonio mondiale tutelato dall'Unesco e delle difficoltà sorte dalla decisione dell'apposito comitato di ammettere una sola candidatura all'anno per ogni Stato che aderisce alla convenzione. Per conseguire questo risultato il primo passo è di avviare, in collaborazione con la direzione regionale e la soprintendenza, l'elaborazione della documentazione richiesta dall'Unesco. Palmanova attualmente si colloca all'incirca al trentesimo posto nell'apposita graduatoria ma fornendo in forma esaustiva i numerosi atti previsti è possibile sopravanzare di consistenti posizioni.

L'Unesco, che ha sede a Parigi, è un organismo che possiede i mezzi finanziari necessari per patrocinare con efficacia i beni che accoglie sotto la propria tutela senza dover assistere alle numerose volontà d'intenti che in questi anni si sono susseguite con dovizia per intervenire sul patrimonio architettonico palmarino e che non hanno avuto seguito per mancanza di adeguate risorse finanziarie. Valutare in termini monetari il costo del restauro della cinta fortificata è impresa estremamente difficile sulla quale per ora nessuno, neppure urbanisti e architetti, si è peritato ma certamente occorre un budget di spesa molto sostanzioso. Quindi soltanto un ente sovrannazionale potrebbe assumersi un onere così impegnativo. Si impone dunque una azione a lungo termine che non drammatizzi l'entità dei fabbisogni finanziari delle prime fasi di intervento. Un dato significativo elaborato dall'architetto Luciano Di Sopra, autore di numerosi studi sulla città e redattore del suo piano regolatore, parla di 6 mila metri quadrati circa di crolli delle incamiciature murarie spazialmente diffusi in tutto il contesto della cinta fortificata: un danno estremamente consistente che dà l'idea dell'opera da realizzare. D'altro canto, a parte i monumenti significativi prevalentemente racchiusi nel centro storico, Palmanova attualmente offre ben poco al turista. È proprio sui bastioni che la curiosità del visitatore potrebbe essere soddisfatta ma la proposta deve essere supportata da uno stato di conservazione accettabile. L'impegno della Pro Palma, che annualmente svolge un'azione di pulizia sui percorsi della cinta è lodevole quanto insufficiente poiché occorre far vivere i bastioni, farli percorrere e conoscere a chi viene a visitare la città.

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