mercoledì 12 agosto 2009

Soldati a Gradisca

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Inziata la stima dei danni: distrutte porte, vetrate e telecamere Per fortuna i clandestini non hanno appiccato il fuoco alla struttura

GRADISCA D’ISONZO. Una forza integrativa di 20 agenti (10 poliziotti e 10 carabinieri) per garantire la sicurezza nel Cie di Gradisca d’Isonzo. A disporlo è stato un provvedimento d’urgenza del ministero dell’Interno (notificato ieri pomeriggio alla questura e alla prefettura di Gorizia) a seguito della rivolta scoppiata sabato sera nel Centro di identificazione ed espulsione isontino.

Un potenziamento d’organico giustificato dalla necessità di ripristinare un’adeguata forza di pronto impiego per gli interventi interni alla struttura e arrivato a poche ore dall’entrata in vigore della precedente ordinanza ministeriale (attiva da stamattina) con cui è stata disposta la sostituzione di 40 agenti (tra polizia, Guardia di finanza e carabinieri) con altrettanti soldati dell’esercito (brigata Genova Cavalleria di Palmanova, unità alla dipendenza della brigata Pozzuolo di Gorizia).

Sale così a 155 unità (105 militari, 30 poliziotti e 10 carabinieri, distribuiti sui 5 turni giornalieri) il contingente effettivo adibito alla sorveglianza e alla sicurezza del Cie di Gradisca dove, ieri mattina, sono cominciati i sopraluoghi per stimare i danni subiti dalla struttura nel corso della rivolta di sabato sera.

«Al momento non è ancora possibile quantificare i danni – hanno confermato dall’ufficio di gabinetto della prefettura di Gorizia –. Dei rilevamenti e di redarre una stima definitiva è stato incaricato l’ente gestore (il consorzio cooperativistico trapanese “Connecting People”, ndr) ma per le perizie specifiche bisognerà attendere qualche giorno. Possiamo solo confermare che l’impianto elettrico non è stato danneggiato ed è regolarmente in funzione mentre sono stati infrante una decina di vetrate anti-sfondamento posizionate lungo le recinzioni e i divisori interni, lucchetti, telecamere e sensori vari. Fortunatamente non è stato appiccato nessun incendio da parte degli immigrati. Allo stato attuale delle cose la situazione può definirsi non solo sotto controllo ma anche nel complesso tranquilla».

Situazione di normalità tornata anche grazie al secondo giorno consecutivo di confinamento nelle proprie stanze dei circa 190 immigrati clandestini attualmente ospitati nel Cie isontino. Tutti dimessi già domenica, invece, i tre immigrati rimasti contusi nel corso della rivolta di sabato sera. Confermata, infine, l’indiscrezione che saranno accelerate le procedure per il rimpatrio coatto di una parte dei clandestini resisi protagonisti dei disordini di sabato sera. «Ci sono difficoltà tecniche legate alla specificità dei singoli casi – hanno aggiunto dall’ufficio di gabinetto della prefettura di Gorizia – ma c’è una volonta chiara di rimpatriare il più presto possibile le persone resisi protagoniste degli episodi di sabato sera».

Rimpatri che potrebbero scattare già entro la settimana, con un primo gruppo di 30 nordafricani che saranno trasferiti a Milano per essere imbarcati, insieme ad altri connazionali provenienti da altri Cie italiani, su un volo per il Paese di provenienza.

Marco Ceci

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