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La pulizia straordinaria dei bastioni

Il prossimo novembre porterà con sé una data storica per Palmanova (UD), ovvero quella del primo intervento straordinario di pulizia dei bastioni che riporterà alla luce la cinta muraria veneziana da decenni invasa dalla vegetazione. Venerdì 23 settembre 2011 nella sede regionale della Protezione civile a Palmanova si è riunito il primo tavolo tecnico tra i soggetti che condurranno l’operazione: la Direzione regionale della Protezione Civile, l’Ufficio regionale del Genio Civile, la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia e il Comune di Palmanova.
Obiettivo del tavolo tecnico è fissare la road map che consentirà, dopo un’attenta analisi della condizione delle mura e del loro stato di degrado, di stabilire con esattezza le modalità di intervento che verrà eseguito in due fine settimana di novembre.

Il tavolo tecnico ha condiviso l’urgenza di mettere in sicurezza i bastioni mediante un’opera di pulizia mirata e organizzata, condotta in modo da non arrecare danno agli elementi della cinta muraria già molto danneggiati. Le fortificazioni sono state suddivise in tre aree, dove entreranno in azione – a seconda della delicatezza dell’intervento richiesto – gli uomini o i mezzi della protezione civile, ovvero singole squadre di esperti specializzati nei recuperi delle parti murarie. Il 3 ottobre si terrà un primo sopralluogo tecnico per individuare un’area circoscritta sopra i bastioni e avviare un cantiere pilota. Il 27 ottobre, invece, al teatro “Gustavo Modena” di Palmanova si terrà la presentazione ufficiale del progetto a cui è stato chiamato a prendere parte il Vicepresidente della giunta regionale e assessore regionale con delega alla Protezione Civile, Luca Ciriani.
L’intervento di pulizia è stato richiesto con urgenza per la messa in sicurezza della cinta muraria e dei bastioni, ai sensi della Legge regionale 64/86 che disciplina l’organizzazione delle strutture ed interventi di competenza regionale in materia di protezione civile. L’indagine commissionata nel 2009 dal Genio Civile allo studio tecnico “Pessina – Lanza” ha infatti messo in evidenza i rischi per l’incolumità delle persone, in particolare lungo tutti i 6 chilometri della prima cinta veneziana dove le principali forme di degrado (con distacco di elementi della muratura e caduta di parti dei paramenti della cinta) sono causati dalla presenza della vegetazione e dall’azione dell’acqua. I punti più critici e pericolosi riguardano la camminata lungo la fossa e il percorso sulla sommità dei bastioni, a cui chiunque può accedere liberamente.
La pulizia dei bastioni, oltre a garantire maggior sicurezza a chi fruisce dell’area, consentirà di arginare il degrado, ma sarà anche un’azione propedeutica ai futuri interventi di recupero e valorizzazione della fortezza in vista del suo possibile inserimento nella candidatura Unesco transnazionale “Le opere di difesa veneziane tra il XV ed il XVII secolo” proposta dal Ministero per i Beni e le attività culturali. Solo portando allo scoperto l’effettivo stato in cui versano i bastioni, sarà infatti possibile delineare un piano di lungo termine per il mantenimento e la riqualificazione, condizione necessaria all’ingresso nel patrimonio dell’umanità.
“E’ un intervento la cui rilevanza travalica i confini regionali – è il commento del Sindaco di Palmanova, Francesco Martines – poichè consentirà di agire per la salvaguardia di un patrimonio unico e noto in tutto il mondo mettendo in campo le competenze della Protezione civile regionale, un fiore all’occhiello che saprà distinguersi anche in questa occasione per professionalità, capacità organizzativa e di coordinamento con tutti i soggetti che prenderanno parte all’iniziativa”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal Soprintendente Luca Rinaldi: “Palmanova merita un’attenzione particolare perchè è una testimonianza unica delle città di fondazione rinascimentale. Questo è quindi un intervento doveroso, che ci consentirà anche di mettere in campo strumenti e competenze trasversali a partire da un’attenta analisi dello stato di fatto”.


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